“Interruzione di pubblico servizio e rischio di omissione di soccorso”. Sono le motivazioni contenute nella denuncia del vicesindaco del Comune di Agnone, Nunzia Zarlenga, inviata ieri mattina al Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Isernia. L’esposto riguarda l’ospedale San Francesco Caracciolo; in particolare, alcuni episodi che si sono verificati nel nosocomio e che evidenzierebbero una negligenza da parte dei responsabili “nell’assumere tutti gli atti urgenti di tutela per la salute pubblica dei cittadini alto molisani e non, afferenti alla struttura”.

Il due luglio scorso, la biologa del Laboratorio Analisi, dottoressa Anniballe, si è infortunata. Per tali motivi, sarà assente dal servizio fino al primo agosto, ma fino ad oggi, non è stata ancora sostituita. “Una chiara omissione – si legge nel testo della denuncia – di atti d’ufficio nel non aver provveduto alla sostituzione del dipendente infortunato”. Nei prossimi giorni, poi, ci sarà il rischio di interruzione del servizio notturno di pronta disponibilità del Laboratorio Analisi, di Radiologia e dell’Anestesia. Il servizio della Dialisi è in una “situazione pericolosa” per la presenza di un solo medico, mentre il Pronto Soccorso, come denunciato dagli infermieri, si trova in condizioni “disastrose”. Le carenze di personale e i mancati provvedimenti per ottemperare alle varie situazioni di difficoltà del presidio agnonese, da parte dei responsabili, hanno fatto scaturire la denuncia. Tali situazioni precarie, infatti, erano già state descritte e segnalate nella delibera del consiglio comunale straordinario di febbraio, nel quale, all’unanimità, è stato prodotto un documento da inviare ai vertici sanitari. Una proposta tecnica, basata sui decreti commissariali, in cui si indicavano i provvedimenti da prendere per migliorare le condizioni del Caracciolo, senza sforare il budget di riferimento. L’assise civica chiedeva cinque posti di astanteria per il Pronto Soccorso, con tutte le consulenze di personale previsto H24. Chiedeva, tra l’altro all’Asrem di collocare il pronto soccorso “in locali dignitosi”, in quanto quelli adibiti per il servizio, non hanno stanze sufficienti ad ospitare i cinque posti letto previsti, né le finestre, né la cubatura necessaria, né i bagni e neppure, si legge nella delibera, “l’impianto dei gas medicali, configurando una situazione estremamente pericolosa e fuori da ogni normativa”. Il consiglio, inoltre, lamentava il ritardo con cui la direzione aziendale dell’Asrem assumeva “provvedimenti vitali ed ordinari per la ex Zona Alto Molise, situazione che crea continui disagi, disservizi, tensioni gratuite e agitazione presso il personale e le popolazioni”. La Zarlenga, nell’inviare la denuncia in Procura, ha chiesto che venga comunicata un’eventuale richiesta di archiviazione. Ad ogni modo, resta alta ad Agnone la tensione sulla struttura sanitaria.

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