La movida notturna continua a creare problemi ai cittadini. Nonostante tutte le raccomandazioni per conciliare il diritto al divertimento con quello del riposo notturno, si moltiplicano le segnalazioni e le proteste. Il problema ormai non è più circoscritto al solo centro storico di Isernia. A testimoniarlo è un’email giunta in redazione; ad inviarla la signora Marina, che abita di fronte al terminal dei pullman, un luogo che di notte si trasforma nel punto di ritrovo di gruppi di giovani che, incuranti dell’ora e della gente che abita nella zona, s’intrattiene a parlare. Nell’e-mail la signora parla “di schiamazzi notturni molto rumorosi e irriverenti”. Quindi, lamenta “l’assenza di intervento da parte delle forze dell’ordine (113 e 112), di fronte alle numerose chiamate fatte loro da più cittadini durante le ore notturne”. Insomma, la signora Marina chiede una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine affinché sia garantita la tranquillità degli isernini.

Tra l’altro i cittadini che risiedono nei palazzi di fronte al Terminal, in corso Garibaldi, lamentano da tempo anche un altro problema, che riguarda l’inquinamento ambientale. In sostanza accade frequentemente che i pullman vengono lasciati con il motore acceso mentre sostano nel Terminal in attesa di riprendere la corsa. La signora protesta per il mancato rispetto di una specifica ordinanza del Comune, che vieta di mantenere acceso il motore del pullman in sosta. “La tolleranza è arrivata ad un limite e, l’indifferenza di chi dovrebbe mantenere quel minimo di civiltà in una piccola realtà come Isernia è piuttosto spiazzante – termina l’e-mail inviata a Primo Piano – Credo di parlare a nome di tutti coloro che vivono in questa zona della città e spero che possiate aiutarci a dare voce a questo disagio”.

Sul tema si è espresso anche il procuratore generale della Corte d’Appello di Campobasso, Antonio La Rana, il quale pochi giorni fa ha scritto alle procure territoriali, ai prefetti e ai vertici delle forze dell’ordine invitando tutti a rafforzare la vigilanza e a fare rispettare le leggi che garantiscono il diritto al riposo. A Isernia in più occasioni le proteste dei cittadini si sono tramutate in scontri fisici, con calci e pugni. Addirittura qualcuno ha minacciato di prendere il fucile per cacciare dalla piazza i gruppi che alle quattro del mattino s’intrattenevano a parlare con voce alta. In alcuni casi l’emergenza è igienica: cumuli di immondizia abbandonati per strada; piazze e vicoli utilizzati come bagni pubblici. Nella lettera inviata ai prefetti, alle procure territoriali e ai vertici delle forze dell’ordine, La Rana ricorda che il mancato controllo è un’omissione penalmente rilevante. Si tratta quindi di rispettare le regole: la città non è una giostra aperta 24 ore su 24. Ad un certo punto della notte la musica si spegne e la voce si abbassa. Va rispettato il limite che stabilisce il divieto di superare i 3 decibel sul rumore di fondo. E se un regolamento comunale vieta di mantenere accesi i motori dei pullman in attesa di ripartire è necessario farlo rispettare, vigilando nel Terminal attraverso l’intervento della Polizia Municipale. I cittadini non chiedono il divieto a divertirsi, ma il rispetto delle leggi.

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