Avevano già deciso di rivolgersi alla stazione dei carabinieri per presentare una denuncia contro ignoti per furto di un cancello in ferro, quando hanno dovuto ricredersi sull’autore della misteriosa sparizione del manufatto. Sono i componenti del comitato che si interessa di gestire e curare l’eremo di Sant’Egidio e di organizzare la ricorrenza del 1° settembre. Pochi giorni fa, come abitualmente fanno nell’arco dell’intero anno, alcuni dei responsabili di questo sodalizio si erano recati nella predetta località per fare un po’ di manutenzione ordinaria, quando giunti a destinazione hanno trovato la sgradita sorpresa: uno dei cancelli della recinzione in ferro circostante il rifugio e la chiesetta dedicata al santo Eremita era sparita. I volontari del comitato hanno subito pensato ad un gruppo di ladri; magari robusti, vista la pesantezza del cancello. Dopo aver perlustrato le zone limitrofe, i volontari si sono avviati per tornare a valle, con l’intento di riferire l’accaduto al parroco don Giovanni Di Vito per vedere il da farsi e denunciare così il furto. Lungo la strada del ritorno, però, hanno intravisto in una boscaglia una povera mucca che oltre a muggire continuamente si dibatteva per il dolore a causa della presenza intorno al collo del pesante cancello. Non avrebbero mai creduto, se non l’avessero visto con i propri occhi, che a portare via il cancello fosse stato l’animale, uno dei tanti che pascolano allo stato brado nel periodo estivo in altura. In pratica la mucca, con ogni probabilità, aveva scambiato quel cancello per le barre in ferro che limitano le mangiatoie delle stalle. Infilandovi la testa era rimasta incastrata non riuscendo più a liberarsi. Dopo molti tentativi lo ha così divelto portandoselo via.

La recinzione fu realizzata anni fa proprio per interdire l’area limitrofa alla chiesa e al rifugio agli animali che pascolano allo stato brado sulla montagna che troppo spesso lasciavano nei pressi degli ingressi dei due fabbricati tracce evidenti del loro passaggio. È stata una fortuna per l’animale imbattersi nei componenti del comitato in quanto, con quell’enorme peso al collo, sarebbe andato sicuramente incontro ad una morte agonizzante. I responsabili del comitato sono tornati così a valle per chiedere rinforzi e prendere qualche attrezzo necessario per effettuare l’opera di salvataggio della mucca. Una volta risaliti e individuato l’animale, dopo averlo bloccato, hanno dato vita ad una laboriosa e difficoltosa operazione, riuscendo dopo non pochi sforzi a liberare l’animale dal cancello. La mucca una volta liberata è scappata via nel bosco vicino, come se nulla fosse successo, mentre il cancello un po’ malconcio è stato riportato all’eremo e rimesso al suo posto.

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