Il nome forse non dirà molto ai più. Ma la sua risata sì. Francesco Maria De Vito Piscicelli, insieme al cognato fu intercettato mentre rideva del terremoto dell’Aquila. Ora l’imprenditore napoletano, tra i quindici costruttori della ‘‘‘‘‘‘‘‘cricca’ scelti per lavorare al soldo della Protezione civile di Bertolaso, in una lunga intervista rilasciata al giornalista di Repubblica Corrado Zunino torna anche sull’Auditorium di Isernia facendo nomi e cognomi e tirando in ballo il leader nazionale dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro. Piscicelli, due mesi di carcere, undici giorni ai domiciliari, oggi è diventato un collaboratore di giustizia. Interrogato dalla Procura di Roma ha raccontato dieci anni (dal 2000 al 2010) di corruzione pubblica italiana.
Nell’intervista rilasciata al giornale di Ezio Mauro, l’imprenditore napoletano si difende: ho pagato solo per lavorare, se non lo facevo chiudevo l’azienda che avevo ereditato da mio padre e che ha sempre lavorato con lo Stato. A Firenze ho fatto da intermediario tra il gruppo presieduto da Riccardo Fusi e l’ingegner Angelo Balducci, il grande capo del mattone pubblico italiano. Ad un certo punto però Zunino gli chiede: “Piscicelli, lei partecipò al bando per la realizzazione dell’Auditorium di Isernia, costi lievitati da 5 a 55 milioni, segnalato in rosso dall’Authority dei contratti pubblici”. E lui risponde: “A Isernia avevo vinto. Ricordo il giorno in cui, nel teatro di via della Ferratella, si stavano aprendo le buste. Trentun dicembre 2007, le gare truccate si indicono l’ultimo dell’anno, quando gli altri non ci sono. Chiama al telefono il funzionario Bentivoglio. Salgo al piano, mi dice: ‘‘‘‘‘‘‘‘Hai fatto un progetto bellissimo, l’appalto è tuo’. Torno in teatro, l’atmosfera è già cambiata. Commissari che si chiamano da parte. Il presidente del concorso dichiara il vincitore: è un’associazione temporanea di imprese guidata dalla molisana Rocco Lupo. Sono secondo. Cerco Bentivoglio, è pallido, ha paura. Riesce a dirmi: ‘‘‘‘‘‘‘‘Bertolaso ha chiamato Balducci, Di Pietro ha imposto Lupo, mi dispiace’”. Di Pietro già chiamato in causa sull’Auditorium di Isernia il 4 giugno 2010 rispose: “Non sono stato sponsor dell’opera, non so neppure se poi l’abbiano davvero costruita”. Oggi alle accuse mossegli da quello stesso imprenditore della cricca che si fregava le mani pensando agli affari che avrebbe fatto col terremoto dell’Aquila risponde con una querela e all’Ansa dichiara: “O Piscicelli si è inventato una panzana, e in questo caso dovrà rispondere di diffamazione aggravata, oppure qualcuno ha millantato il mio nome e allora va individuato. In entrambi i casi, oggi stesso ho dato mandato ai miei legali di procedere nei confronti di Piscicelli sia se si tratti di diffamazione sia se si tratti di millantato credito, giacché io non so chi siano queste persone né chi si sia occupato dell’appalto”.

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