Dagli ultimi dati raccolti da Infocamere emerge che il numero dei cittadini italiani che non rispettano le scadenze dei pagamenti è in continua ascesa. Nei primi sei mesi del 2012, i protesti sono aumentati del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2011, toccando la cifra dei 670 mila, per un totale di 1,642 miliardi di euro. Il valore medio dei titoli protestati è pari a 2.446 euro. Nello specifico, è cresciuto il numero delle cambiali protestate (5,1%), mentre è calato quello degli assegni e delle tratte, i cui protesti sono diminuiti rispettivamente del 4,6% e dell’11,6%. Le maggiori difficoltà a rispettare le scadenze sono avvertite nel Meridione, dove i protesti di titoli di credito hanno fatto registrare nel primo semestre dell’anno in corso un aumento del 6% rispetto ai dati del 2011. In particolare, il numero complessivo dei protesti si è impennato vertiginosamente in Molise (+22,8%), che presenta anche il più alto ammontare medio dei titoli protestati (3.039 euro, +40% in un anno). Seguono a ruota l’Abruzzo, che con il suo +22,4% si mantiene incollato al Molise non solo dal punto di vista topografico, ma anche in questo primato negativo, e la Sardegna (+15,7%). La regione del Meridione che ha avuto l’aumento più contenuto è la Calabria, con il suo +0,6% di titoli di credito protestati. Il tutto è aggravato dall’aumento dell’importo complessivo dei valori contestati nelle regioni meridionali, che nei primi sei mesi del 2012 è aumentato dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2011.

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