L’Atm ha dato corso all’avvertimento e il 12 novembre scorso ha comunicato che dal 3 dicembre procederà al licenziamento collettivo di 56 dipendenti a tempo indeterminato. Andranno in mobilità, anticamera della disoccupazione. Contro l’avversarsi di questa ipotesi i sindacati confederali – Cgil, Cisl e Uil e Ugl – hanno scritto al prefetto di Campobasso Francescopaolo Di Menna. Tutto nasce dall’intesa, raggiunta fra Regione e azienda di trasporti e separatamente fra Regione e sindacati, che impegnava la ditta alla regolarità nei pagamenti e l’ente pubblico alla puntualità nelle rimesse per compensare le corse. Qualche settimana dopo però – stante il perdurare del ritardo nella corresponsione dello stipendio – oltre 100 autisti ricorsero ai decreti ingiuntivi per ottenere le spettanze. E Atm ritenne il patto ormai ‘‘‘‘‘‘‘‘strappato’. In seguito ha anche lamentato l’inadempimento di “appositi accordi con la Regione” e deciso di non effettuare più la corsa Cassino-Venafro (per la quale non riceve rimborsi) porre 56 persone in mobilità. Al prefetto i segretari delle federazioni trasporti dei sindacati chiedono di convocare le parti in causa per cercare un’alternativa ai licenziamenti e il rispetto dell’intesa. Il tutto in attesa dell’affidamento della gara per il gestore unico, i cui termini sono scaduti da settimane. Entro dicembre il servizio dovrebbe essere assegnato.

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