Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Documento Economico Finanziario, si apre la strada al superamento della legge “Fornero” e all’introduzione per il sistema pensionistico della famigerata “quota 100”, il cui calcolo, derivante dalla somma dell’età anagrafica con gli anni di contributi, porterà all’uscita anticipata dal mondo del lavoro di circa 400mila persone, stando alle stime del Governo nazionale.
Un provvedimento che, vista la portata applicativa e l’incidenza in termini di turnover sui quadri medi e alti degli uffici pubblici, pone una serie di interrogativi sulle conseguenze che si produrranno nelle sedi di lavoro.
Convinto che il Consiglio dei Ministri abbia valutato nel dettaglio gli effetti della manovra nel tessuto lavorativo, non possiamo non riflettere da subito sulle ripercussioni che tutte le Amministrazioni pubbliche locali, in primis la Regione Molise, saranno chiamate ad affrontare. Stiamo parlando di lavoratori che occupano tutti i settori, a tutti i livelli, dell’amministrazione pubblica, con un alto grado di formazione e competenza nei propri ambiti e che difficilmente potranno essere sostituiti nell’immediato futuro, a discapito della continuità amministrativa.
Certamente le riflessioni che ne traggo sono individuabili in ogni segmento della pubblica amministrazione, ed in particolare per i piccoli Comuni, che già soffrono una forte carenza di personale e che senza turnover saranno in serie difficoltà. Ma in particolare ho la necessità di segnalare alle figure istituzionali preposte la mia preoccupazione inerente i settori ricadenti nelle deleghe assessorili a me assegnate.
A breve attiveremo un percorso di riprogrammazione generale dei Settori del Turismo e della Cultura, in linea con le direttive nazionali, vedi il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 redatto dal Mibac, e in questa direzione saranno impiegati in maniera fattiva e collaborativa tutti i funzionari attualmente in servizio, funzionari che senza trascurare i percorsi amministrativi pregressi, opereranno per l’attuazione delle future azioni; da qui la forte preoccupazione legata all’impoverimento in termini di risorse umane derivante dall’attuazione della suddetta “quota 100” dei singoli Settori.
Il rischio è quello di allenare una squadra per un campionato mondiale, e all’esordio in campo trovarsi, nella migliore delle situazioni, con giocatori nuovi da inserire negli schemi di gioco progettati e collaudati con altri.
Non volendo in alcun modo estremizzare, ritengo indispensabile prevedere percorsi di affiancamento ai funzionari che nel prossimo anno vorranno usufruire del canale di pensionamento descritto, al fine di garantire un utile e quanto mai tempestivo subentro nelle competenze e procedure a garanzia della funzionalità e dell’efficienza amministrativa.
L’attuazione di questa procedura, cadendo in uno spazio temporale circoscritto e anticipato rispetto ad una naturale fuoriuscita dal mondo del lavoro, determinerà, com’è facilmente prevedibile, una massiccia perdita di dipendenti storicizzati e formati.
Sono certo che lo stesso discorso valga per gli altri assessorati e, in linea di principio, per tutti i diversi uffici dell’amministrazione pubblica.
A mio avviso occorre affrontare immediatamente tale questione, per evitare che la macchina amministrativa regionale possa subire inevitabili rallentamenti, i cui effetti negativi si abbatterebbero sull’intera collettività, e ancor più sull’efficacia e tempestività della nostra azione amministrativa.
Sono certo che è interesse comune quello di scongiurare tutte le possibili criticità conseguenti all’entrata in vigore della manovra, nell’intento di organizzare al meglio le Strutture regionali di riferimento, onde evitare rallentamenti sulla esecutività delle azioni che sto intraprendendo in raccordo con la Presidenza della Giunta regionale.
Vincenzo Cotugno
Assessore Regione Molise

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