Una notizia che non farà piacere assolutamente al mondo delle Carresi. Ma per il presidente dell’Unione Pasquale Di Bello «Calma e gesso, non cambia assolutamente nulla». «Il Governo 5 Stelle-Lega ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale del Molise n. 1 dell’11/02/2019 sulle “Manifestazioni storico-culturali a tutela del benessere animale”. Si tratta della solita manovra della lobby del fanatismo animalista presente in maniera trasversale in parlamento. Poco male. Noi andiamo avanti lo stesso forti del disciplinare 2015 (ricordo che lo scorso anno il blocco è avvenuto per le questioni legate alla sicurezza e non ad altro). Paradossalmente ritengo che questa impugnativa del Governo diventerà un vantaggio per le Carresi. Dimostreremo le nostre ragioni davanti alla Corte Costituzionale. A giudicare sulla validità delle leggi, grazie a Dio, non è né il Governo, né il Parlamento, né la lobby mondiale del fanatismo animalista, è la Corte costituzionale che, sulle toghe, porta gli ermellini. Quindi, calma e sangue freddo. Restiamo nei termini del disciplinare, col quale si è corso nel 2016 e nel 2017 (metà strada per via della questione purosangue inglesi che non sussiste più). Nel 2018, lo ribadisco, lo stop è stato dovuto alla questione sicurezza. Ribadisco anche un altro concetto: avremo bastoni tra le ruote sino all’ultimo minuto, ma vinceremo noi con le nostre ragioni, con la nostra storia e con la nostra intelligenza». Ovvia, comunque, la tensione, palpabile, che si registra nelle comunità di Portocannone, Ururi e San Martino in Pensilis, poiché questo ricorso è stato un fulmine a ciel sereno dopo mesi di collaborazione tra istituzioni, enti locali e associazioni dei Carri, con l’Unione stessa.

Toma: la norma rimane valida ed efficace

«L’impugnativa del Consiglio dei Ministri della legge regionale sulle ‘Carresi’, troverà la sua conclusione davanti alla Corte Costituzionale come è giusto che sia». Così, all’Ansa, il presidente della Regione Molise, Donato Toma, commenta quanto stabilito dal Governo in relazione alla norma votata lo scorso febbraio dal Consiglio regionale. Ma le ‘Carresi’ sono a rischio? «La norma – osserva – è valida ed efficace fino a quando non si pronuncerà la Corte Costituzionale». «Istituzionalmente penso che sia un dovere del Cdm valutare che materie concorrenti ed esclusive non siano trattate in dispregio ai principi costituzionali da parte delle Regioni e viceversa – spiega – perché a questo punto, forse, dovremmo anche noi Regioni prestare più attenzione alle leggi nazionali». A margine Toma ha anche annunciato il via libera da parte della Giunta regionale della costituzione in giudizio contro l’impugnativa del Governo della legge sull’editoria.

Intanto gli animalisti di Lav, Oipa e Leidaa già esultano: il nostro ricorso sarà determinante

Grazie al ricorso di Lav, Oipa e Leidaa il Governo ha impugnato alla Corte costituzionale la legge regionale del Molise per far svolgere a ogni costo le Carresi, corse di buoi con uso di cavalli! Gli animalisti chiedono il cambiamento delle feste. «Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la recentissima legge regionale del Molise, emanata per far svolgere a ogni costo le Carresi, corse di buoi con uso di cavalli contestate dagli animalisti che chiedono, da anni, di continuare la tradizione ma senza l’uso di animali.
Decisivo il ricorso realizzato dall’Ufficio Legale della LAV-Lega Anti Vivisezione, sottoscritto anche dalle associazioni Oipa e Leidaa, che ha sollevato questioni formali e sostanziali di illegittimità del provvedimento approvato incredibilmente all’unanimità dal Consiglio regionale del Molise e voluto dal Presidente Toma che ha recentemente stanziato ben 378mila euro pubblici per far svolgere le feste locali di San Martino in Pensilis, Porto Cannone e Ururi, quest’ultima annullata lo scorso anno per mancanza dei necessari requisiti.
La legge regionale, infatti, deroga all’obbligo previsto dall’Ordinanza del Ministero della Salute riguardo all’obbligo di ricoprire il tracciato con materiali tali da evitare il rischio di scivolamento degli animali e in riferimento alla necessità di idonea ferratura, e lo ha fatto peraltro specificando non meglio precisati casi di non convenienza o di impossibilità e introducendo dei palliativi come misure di effettiva protezione nell’uso degli animali. Quindi è ribadito il principio che il legislatore regionale non può derogare a obblighi previsti dalla normativa nazionale in tema di tutela degli animali.
1. “La legge della Regione Molise n. 1 dell’11 febbraio 2019, recante “Modifiche alla legge regionale 26 marzo 2015, n. 5 (Manifestazioni storico-culturali a tutela del benessere animale)” – si legge nel comunicato del Consiglio dei Ministri a commento del provvedimento che ora vincola la Prefettura di Campobasso – è impugnata in quanto la legge regionale, riguardante le manifestazioni culturali in cui sia previsto l’impiego di animali, si pone in contrasto con i principi fondamentali in materia di tutela della salute e di benessere animale, in violazione dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, e lede altresì il principio di leale collaborazione, di cui agli artt. 117 e 118 della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea, in violazione dell’articolo 117, primo comma, della Costituzione”.
Le Carresi sono un costo morale per l’uso degli animali (a Chieuti, nel foggiano, lo scorso anno c’è stato anche un morto tra gli spettatori) ma anche un uso di tanti soldi pubblici che ora aumenteranno per gli avvocati a difendere una leggina che Giunta e Consiglio ben sapevano essere a rischio fortissimo di bocciatura, chiediamo alla Regione, ai Comuni, ai Comitati organizzatori di fare un cambiamento che possa riconciliare le feste con tutti i cittadini».

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