Una scommessa decisamente vinta quella della Regione Molise e della Fondazione Molise Cultura grazie ad “Icons”, la mostra del maestro Steve McCurry, fotografo statunitense di fama mondiale. L’esposizione ha infatti raggiunto un record senza precedenti: dal 26 gennaio, giorno del taglio del nastro, fino alla chiusura, il 28 aprile scorso, la mostra ha infatti registrato 12.155 visitatori.
Il boom di presenze si è registrato soprattutto nell’ultima settimana, ovvero nel periodo delle festività pasquali. Cento le immagini esposte che hanno permesso ai migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del Paese di compiere un viaggio attraverso gli sguardi e i volti dei protagonisti immortalati in ogni scatto.
Le lacrime, i sorrisi dei bambini, la guerra, il terrorismo: le immagini dal profondo impatto emotivo hanno permesso ad ogni ‘spettatore’ di conoscere da vicino un mondo complesso, in profonda trasformazione e di immergersi nell’universo di esperienze del reporter più famoso del mondo.
Una mostra particolarmente attesa dopo la partecipazione di Steve McCurry alla kermesse “Art festival Poietika”, nello scorso mese di settembre.
Concepita dal maestro insieme alla curatrice Biba Giachetti come un concentrato di tutto il suo percorso di fotografo e umanista, nata per volontà di un principe contemporaneo, Alberto di Monaco, la rassegna è stata ospite di manieri e fortezze in Italia ed all’estero, fino a conquistare il Molise e rendere il capoluogo di una delle regioni più piccole d’Italia il centro del mondo.
Tra i volti esposti anche l’icona assoluta, SharbatGula, la bambina afgana. È la più nota delle fotografie, generazioni di persone continuano ad esserne stregati, lo stesso National Geographic ha girato un film sulla storia di McCurry e della ragazza, come supremo tributo ad un’immagine di una profondità calamitica.
«Con emozione e con un po’ di tristezza – le parole della presidente della Fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti – abbiamo salutato #SteveMcCurryMolise e il suo sguardo sul mondo, sugli uomini, uno sguardo in grado di restituire dignità ad ogni essere. Il Molise ha superato il Molise e ha portato il mondo in Molise. Grazie di cuore».

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