Il lunedì successivo al Corpus Domini è, inevitabilmente, il giorno del bilancio.
Un’edizione particolare, quella del 2019, organizzata a cavallo delle amministrative, in piena campagna elettorale, e entrata nel vivo appena due settimane dopo l’esito del ballottaggio che ha decretato la vittoria. Il cartellone degli eventi è il frutto del lavoro della precedente amministrazione, e alla nuova giunta pentastellata è toccata in extremis la gestione della 4 giorni di festa, soprattutto dal punto di vista della sicurezza e delle misure sulla mobilità.
Insomma, alla squadra di Gravina possono essere concesse tutte le attenuanti del caso, ma allo stesso tempo, va detto che la gestione di alcuni eventi ha lasciato molto a desiderare. Uno su tutti, l’appuntamento clou del Corpus Domini, il concerto finale di Luca Carboni, molto atteso in città.
Qualche problema era sorto già sabato sera, durante lo show delle Vibrazioni, ma domenica sera raggiungere l’area di piazza della Repubblica è stata una vera mission impossible.
Le misure imposte dal Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, in linea con le direttive ministeriali in tema di Antiterrorismo, a cui il Comune è obbligato ad attenersi, hanno reso praticamente impossibile assistere al concerto.
Solo 3000 i ‘fortunati’ ammessi allo show, mentre agli altri è toccato fare i conti con una sorta di ‘girone infernale’ creato lungo via Milano.
Due blocchi gestiti dagli addetti alla sicurezza che potevano essere superati ogni mezz’ora circa, 10 persone alla volta. Ma una volta oltrepassato il primo blocco, all’altezza del palazzo della Gil, bisognava attendere altri 30 minuti per ‘passare al livello successivo’. Raggiunto finalmente il secondo blocco, di fronte alla D’Ovidio, a diverse persone è stato impedito sia di raggiungere la piazza sia di tornare indietro e uscire da via Milano, o lungo le vie di fuga laterali.
Insomma, decine di persone sono rimaste bloccate nel limbo.
È evidente che la location di piazza della Repubblica sia inadeguata per ospitare concerti che richiamano migliaia di fan, così come la scelta di allestire il palco a monte della piazza (in salita) con il pubblico costretto a mettersi sulle punte per riuscire a vedere qualcosa, non sia stata proprio ‘azzeccata’. Per altro quest’anno, a differenza delle precedente edizioni, non è stato montato neppure il maxischermo che avrebbe permesso a molti di seguire il concerto in altre location evitando così pericolose calche.
A tal proposito il sindaco Gravina ha assicurato che l’anno prossimo qualcosa cambierà, e verrà dato «un nuovo taglio alla festa, implementando i giorni, ma senza paralizzare la città. Le modifiche riguarderanno certamente l’area mercatale e l’area per gli eventi. Non possiamo spendere tanti soldi per gli ospiti del concerto e poi non permettere alle persone dei assistere allo show.
Stiamo pensando dunque di spostare gli eventi dal centro cittadino, l’anno prossimo il concerto sicuramente non si terrà in piazza della Repubblica».
Il primo cittadini ha poi voluto ringraziare quanti hanno reso possibile la riuscita dell’evento:
«Sono state giornate intense, con emozioni condivise con tutti voi cittadini di Campobasso e con quanti sono venuti a visitare la nostra città in occasione di questo Corpus Domini appena concluso.
Il mio primo ringraziamento va a alla nostra città, a Campobasso, e a quanti vivono e lavorano qui per migliorarla giorno dopo giorno, anche quando la festa finisce.
Al ministro Luigi Di Maio che ha mantenuto la sua promessa di tornare a Campobasso per la sfilata dei Misteri, al ministro Elisabetta Trenta sempre vicina alla nostra città e alla nostra regione, al nostro vescovo Monsignor Bregantini e a tutte le autorità religiose, politiche, civili e militari, va la mia più grande e sincera riconoscenza, così come all’amministrazione comunale uscente per l’allestimento del cartellone degli eventi.
Il Corpus Domini a Campobasso si ripete ogni anno per merito del lavoro di tanti: dell’Associazione Misteri e Tradizioni, dei dipendenti comunali, delle forze dell’ordine e di tante altre associazioni. Il tutto viene diffuso e veicolato dagli organi di stampa che ringrazio per il loro impegno e lavoro in questi giorni pieni di eventi e attività.
Preservare e lavorare per accrescere la nostra tradizione più sentita è compito di tutti noi.
Per farlo, da parte nostra come amministratori, non bisogna sentirsi infallibili, ma puntare a migliorare per il futuro ogni aspetto di ciò che necessita di attenzioni migliori di quelle che abbiamo potuto e saputo mettere in atto in questi giorni».

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