Cresce l’attesa per ‘Up and Down’, lo spettacolo di Paolo Ruffini che approderà anche Isernia il 28 dicembre, presso l’auditorium ‘Unità d’Italia’. Lo show, come si intuisce già dal titolo, gioca sulle relazioni umane e lo fa mettendo in scena una comicità commovente, pronta a lasciare spunti di riflessione non banali e volta a stupire con effetti speciali. Il risultato è un inatteso annullamento delle distanze tra palcoscenico e platea sotto il segno ardito dell’improvvisazione, una rappresentazione dai connotati surreali e dagli sviluppi inaspettati, che Ruffini stesso definisce «un’indagine sulla normalità raccontata attraverso gli occhi incantati di attori straordinari». E questi attori sono Erika Bonura, Simone Cavaleri, Andrea Lo Schiavo, Federico Parlanti e Giacomo Scarno, tutti con la sindrome di Down, e David Raspi, che invece è autistico e ama tanto giocare con la propria voce. Fanno parte della compagnia fiorentina Mayor Von Frinzius, che Lamberto Giannini ha fondato una ventina di anni fa sotto forma di laboratorio teatrale con una politica molto semplice: tutti hanno un corpo e delle emozioni, quindi tutti possono essere attori. L’intento è quello di creare un teatro fatto interattività, di partecipazione del pubblico. Il film, che si avvale della voce narrante di Pino Insegno e della regia di Ruffini e di Francesco Pacini, racconta un sogno diventato realtà, un teatro che chiama lo spettatore a rivalutare il concetto di normalità. È per questo che l’attore toscano ha scelto come compagni di squadra artisti con la sindrome di down, dichiarando che proprio loro sono invece le persone più ‘up’ che conosce. I ragazzi affrontano senza filtri i loro sentimenti e le loro paure, compresi i propri pregi e i propri difetti, cercando di dimostrare quanto siano comuni e quindi ‘normali’, mentre altre cose non sono normali, eppure le fanno tutti: «Mi sono reso conto che io facevo un sacco di cose poco normali: controllavo il telefono e vedevo quanti like aveva preso un post oppure prima di mangiare un piatto lo fotografavo e lo mettevo su Instagram – ha dichiarato Ruffini –. Dai, non è tanto normale, sono più normali loro, che corrono su un prato felici».

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