Tredici punti ben precisi: riconoscimento dell’autonomia del Corpo di Polizia Locale, nomina urgente di un Comandante in possesso dello status e dei requisiti previsti dalla legge, mancata corresponsione degli emolumenti relativi al salario accessorio ed allo straordinario effettuato fino al 31 dicembre, nonostante la sottoscrizione dell’accordo da parte della Flp Cisl e di alcuni componenti RSU, instaurazione di un tavolo tecnico per un protocollo di intesa Comune-Prefettura per i servizi in concorso con forze di Polizia Statali, riconoscimento delle indennità e buoni pasto, armamento ed equipaggiamento (manette, spray al capsicum e distanziatore con relativa formazione) per i servizi di istituto a salvaguardia della sicurezza degli operatori e per ampliare la capacità di intervento al contrasto dei reati, revisione dei carichi di lavoro a seguito diminuzione del numero di personale con abolizione di attività amministrative non rientranti nelle funzioni di polizia locale, rispetto della ripartizione dei proventi di cui all’articolo 208 del Codice della Strada, compresa la previdenza integrativa, totale assenza di idonei Dpl e di strumenti di tutela del personale, totale assenza di formazione e preparazione teorico/giuridica e pratico/operativa, taglio delle risorse per il vestiario, la manutenzione dei mezzi e delle attrezzature. mancata riorganizzazione dei servizi ed adeguamento della sede del Comando alle norme sulla sicurezza e per la sala operativa e mancanza di programmazione triennale del fabbisogno del personale della polizia municipale adeguato ai compiti assegnati dalle Leggi e Regolamenti vigenti nonché alle aspettative ed esigenze della cittadinanza.

Sono quelli emersi dall’assemblea dei lavoratori della Polizia Municipale e che la Flp Cisl ha inviato in Prefettura per dare il via alla procedura del tentativo obbligatorio di conciliazione.

Da parte della Cisl, peraltro, c’è anche la formalizzazione della possibilità di uno sciopero della Polizia Municipale e degli ausiliari del traffico di Isernia in caso di mancato accordo in sede di conciliazione nelle date tra il 27 e il 30 giugno e ancora a luglio e settembre.

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