«Per l’ennesima volta ci troviamo dinanzi ad una situazione paradossale che coinvolge i servizi di ristorazione presso gli ospedali molisani, ma che soprattutto potrà essere fonte di disservizi per i degenti. Non si contano più le volta che la Uiltucs ha denunciato pubblicamente lo stato del servizio di mensa presso gli ospedali molisani: di ieri la notizia dell’ennesimo paradosso, ovvero l’assegnazione del servizio di trasporto pasti dall’ospedale di Isernia ai presidi di Agnone e Venafro ad una ditta esterna». È quanto dichiara in una nota il segretario generale del sindaco Uiltucs Molise, Pasquale Guarracino.
«Quest’ultima “astuzia” messa in atto dalla Asrem – aggiunge Guarracino – pone diversi interrogativi. Il primo: come mai un dipendente della Asrem, che tutti noi molisani ringraziamo per il servizio svolto, si trovava a svolgere ad Agnone mansioni di cuoco? Tutti i cuochi ed il personale impiegato presso i servizi di mensa della Asrem possono chiedere di diventarne dipendenti? Ed ancora: cosa succederà quando la ditta esterna dovrà raggiungere Agnone con la neve? I degenti rimarranno senza pasti? E chi se ne assumerà la responsabilità?»
«Il paradosso è che si impiegano soldi dei contribuenti (circa 35.000 euro per 4 mesi di servizio) quando ormai da tempo si sono svolte le procedure di affidamento del servizio mensa presso gli ospedali molisani, ma nonostante le fasi avanzate della gara, il servizio ancora non si assegna e non si fa nulla per accelerare l’aggiudicazione e per sanare le innumerevoli situazioni di disservizio che vive da anni il settore. La Uiltucs Molise aveva recentemente chiesto un incontro con i nuovi vertici della Asrem proprio per discutere delle problematiche del settore e non arrivare ad evidenziarle alla autorità, richiesta incontro che si reitera pubblicamente dato che sino ad oggi è rimasta priva di qualsivoglia riscontro. Tutto ciò è vergognoso e saremo, nostro malgrado, costretti a segnalare le situazioni, per i dovuti accertamenti ed interventi, sia alla Procura della Repubblica competente, che alla Corte dei Conti», conclude il sindacalista.

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