L’opposizione si sfalda, si decompone e si azzera a causa di beghe e frizioni interne innescate da personalismi che sarebbe meglio definire poltronismi. Il sindaco Saia, di contro, si gode lo spettacolo, gli mancano solo i pop corn, e gongola soddisfatto perché tutto rientra nel suo piano strategico finalizzato ad allargare il sostegno alla sua maggioranza in vista delle future elezioni amministrative.
Gli osservatori politici agnonesi parlano di un boomerang o peggio di un clamoroso autogol se si preferisce la metafora calcistica, in riferimento all’epurazione del consigliere Franco Paoletti dall’ormai unico gruppo di opposizione rimasto in Consiglio comunale. E se lo stesso Saia, insieme al regionale Di Lucente, è stato indicato, nei giorni scorsi, da un esponente del centrosinistra altomolisano, come il “burattinaio” che ha mosso i fili dietro le quinte delle elezioni provinciali, probabilmente con questa ultima operazione si riesce ad individuare anche un “burattino”, sicuramente inconsapevole, del copione ideato dal sindaco e presidente. Vincenzo Scarano forse irritato dalla mancata elezione in Provincia ha preso decisioni avventate e autolesioniste che rientrano in quella strategia di lungo periodo partorita dalla mente democristiana di Daniele Saia. Perse malamente le scorse amministrative; non ha nemmeno lontanamente sfiorato la possibilità di essere eletto in Regione nonostante la propaganda diretta del vicepremier Salvini; ora è stato silurato in Provincia e non rieletto a dispetto di un millantato impegno per la riapertura del viadotto sul Sente e con l’ultima decisione monocratica assunta ha praticamente blindato la rielezione di Saia, cioè del suo acerrimo avversario politico, a sindaco di Agnone. Per la serie non gliene va bene una al sedicente leader del gruppo “Agnone Identità e Futuro”, il consigliere comunale di opposizione Vincenzo Scarano. Da braccio destro pluri delegato del presidente della Provincia Ricci, il convinto leghista agnonese, a dispetto dei pronostici solo suoi evidentemente, non è stato rieletto in seno al consiglio provinciale di Isernia.
In base alla sua analisi si è trattato di una sorta di tradimento da parte dell’altro consigliere comunale agnonese di “Agnone Identità e Futuro”, Franco Paoletti. In effetti se il facente funzioni di primario dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone avesse appoggiato Scarano probabilmente l’ambizioso avvocato sarebbe stato rieletto e avrebbe rappresentato una fastidiosa spina nel fianco della presidenza Saia. Così non è stato, per “colpa” di Paoletti, certo, ma i voti che sono mancati a Scarano sono stati anche altri, a confermare un crollo di consensi e quindi una bocciatura della sua precedente azione politica a braccetto con l’ex presidente Alfredo Ricci. Tra l’altro, in base alle indiscrezioni circolate, pare che la ricandidatura di Scarano non fosse stata affatto concertata con il gruppo politico di appartenenza, mentre si sarebbe addirittura dovuto procedere, in base a precedenti accordi, con un turn over, cioè un avvicendamento: esce Scarano, entra Paoletti. Le cose sono andate diversamente, come è noto, con le inevitabili conseguenze e libere scelte dei singoli attori. Scarano legittimamente e comprensibilmente se l’è presa, perché è stato rispedito a casa a fare l’avvocato e l’imprenditore, e ha pensato di reagire al “tradimento” di Paoletti con una improvvida quanto inutile espulsione dal gruppo consiliare “Agnone Identità e Futuro”. Come se al medico ospedaliero Paoletti potesse interessare qualcosa di far parte di quel gruppo. Anzi, l’espulsione di Paoletti, una vera e propria epurazione, altro non è che un clamoroso autogol da parte dello stizzito capogruppo Scarano, che ormai agisce e reagisce d’istinto e d’impulso, senza una strategia di lungo periodo. L’epurazione che ha stabilito in maniera del tutto unilaterale non farà altro che sbrigliare il consigliere Paoletti e anzi fornirà allo stesso l’alibi politico per avvicinarsi sempre di più alla maggioranza che sostiene piuttosto saldamente Daniele Saia.
Insomma, se prima il sindaco e la giunta avevano una sola stampella esterna, quella fornita dal consigliere di minoranza Agostino Iannelli, ora ne avranno addirittura due, grazie appunto alla improvvida epurazione di Paoletti decretata da Scarano. Per una ripicca e un risentimento personale, Scarano ha preso una decisione che non fa altro che puntellare ancor più solidamente la maggioranza in Comune di Agnone. Saia si gode lo spettacolo.

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