Non è una favola dei boschi, né una leggenda metropolitana. È la realtà cruda e preoccupante che si sta vivendo in queste settimane nell’Alto Molise, ad Agnone. Lupi e cinghiali non solo popolano le campagne circostanti, ma si spingono sempre più spesso fino al cuore del centro abitato, suscitando paura e sconcerto tra i residenti. L’episodio più allarmante, a tarda notte di domenica: una ragazza minorenne è stata aggredita – con ogni probabilità da un lupo – mentre si trovava, insieme a degli amici, nei pressi della chiesa di Sant’Emidio. Ha riportato fortunatamente solo lievi escoriazioni curate al Pronto soccorso dell’ospedale Caracciolo. L’accaduto è stato denunciato ai Carabinieri della compagnia altomolisana, che hanno avviato accertamenti. La presenza di lupi in paese viene confermata da diversi video pubblicati sui social, che mostrano un lupo – non è chiaro se sempre lo stesso – aggirarsi indisturbato tra le vie del paese. In un filmato lo si vede camminare a pochi metri dalla chiesa dell’Annunziata, in pieno centro storico. In un altro, il predatore si spinge fino a via Gualterio, nei pressi del pub ‘Ciaccus’, noto punto di ritrovo giovanile. Un terzo video, girato qualche mese fa, documenta un quadrupede (forse lo stesso lupo) correre verso Piazza Plebiscito. Questi non sono episodi isolati. Si inseriscono in un quadro più ampio e ormai fuori controllo: l’emergenza cinghiali e fauna selvatica che sta infestando le campagne dell’Alto Molise. I cinghiali devastano le coltivazioni, attraversano le strade provocando incidenti e si avvicinano sempre più alle abitazioni in cerca di cibo. I lupi, predatori per natura, seguono le loro prede e finiscono anch’essi per avvicinarsi troppo ai centri abitati. Il confine tra natura e insediamento umano è sempre più labile. I cittadini sono allarmati, specialmente dopo l’aggressione alla giovane. «Non ci sentiamo più sicuri nemmeno per una passeggiata serale», raccontano in molti sui social, dove i video continuano a circolare e a raccogliere commenti indignati e preoccupati.
Nel tentativo di contenere il fenomeno, nei giorni scorsi il sindaco di Agnone, Daniele Saia, ha firmato un’ordinanza che vieta su tutto il territorio comunale la somministrazione di alimenti, scarti o rifiuti che possano attrarre animali selvatici. Il provvedimento riguarda anche il conferimento improprio dei rifiuti nei pressi di cassonetti, punti di raccolta e aree di ristorazione all’aperto. Nel frattempo, i Carabinieri forestali sono al lavoro per monitorare l’area e individuare eventuali animali pericolosi. Ma la sensazione diffusa tra la popolazione è che queste misure non siano più sufficienti. Quello che accade ad Agnone è solo la punta dell’iceberg. L’Alto Molise – come molte altre aree interne dell’Appennino – sta vivendo una vera e propria crisi di coabitazione tra uomo e fauna selvatica. Il proliferare incontrollato dei cinghiali e l’inevitabile presenza dei lupi rappresentano un rischio concreto per l’incolumità pubblica, oltre che un danno per l’agricoltura locale. Serve un piano d’azione organico, su scala regionale, che coinvolga istituzioni, ambientalisti, agricoltori e forze dell’ordine. È il momento di agire prima che episodi come quello di domenica notte non si trasformino in tragedie.