«Caso chiuso: la lupa che nei giorni scorsi aveva destato preoccupazione tra i cittadini di Agnone è stata recuperata in sicurezza nella notte». L’annuncio del sindaco di Agnone, Daniele Saia, ieri mattina a mezzo social.
Ha destato clamore, nei giorni scorsi, l’episodio di aggressione di una ragazza agnonese da parte di un esemplare di lupo. Questa almeno l’ipotesi della prima ora. La ragazza, minore, è stata morsa ad un polpaccio nei pressi del teatro Italo argentino, mentre stava in compagnia della sua comitiva di amici. Presumibilmente l’esemplare selvatico è stato infastidito dalla presenza dei ragazzi o ha temuto di non avere via di fuga e ha reagito con una aggressione, anche per difendere i due piccoli con i quali si accompagna.
La ragazza è stata curata e refertata presso l’ospedale “Caracciolo” di Agnone e ovviamente la vicenda è subito rimbalzata sui social, dove ogni sedicente esperto di fauna selvatica ha potuto fare sfoggio di sciocchezze sciorinate a beneficio di analfebeti funzionali, e sulla stampa locale e regionale.
Dalle ricostruzioni, più o meno verificate e veritiere, sembra che quell’esemplare, una femmina, si sia avvicinata all’abitato di Agnone già da diversi mesi. Probabilmente la lupa, proveniente dal bosco di Montecastelbarone, è stata attirata in città dalla disponibilità di cibo facile. Scarti alimentari delle famiglie e soprattutto cibo per gatti e cani lasciato in giro da sedicenti animalisti.
Fonti trofiche facili che rappresentano un attrattivo anche per la fauna selvatica, volpi e lupi come dimostra il caso di cui stiamo parlando. Pare anche che la lupa abbia dato alla luce dei piccoli, dopo essersi accoppiata probabilmente con un cane di zona.
Dopo l’aggressione, preceduta da decine di avvistamenti lungo le strade del centro storico, con tanto di filmati acchiappa like postati e condivisi sui social, le istituzioni si sono messe in moto immediatamente. L’autorità locale di pubblica sicurezza, ovvero il sindaco Saia, ha richiesto l’intervento del personale esperto di fauna selvatica e preposto, i Carabinieri della specialità Forestale. Proprio questi ultimi, la scorsa notte, coordinati dal maresciallo comandante Mancini, sono entrati in azione, con il supporto del personale veterinario dell’Asrem.
Avvistare l’animale selvatico, ormai divenuto confidente a tal punto da essere considerato “cittadino” se non addirittura domestico, è stato piuttosto facile per i Forestali che sin dalle prime segnalazioni avevano avviato un servizio di monitoraggio in quel quartiere di Agnone. A raccontare, in versione cronista, quanto accaduto, è lo stesso sindaco Saia: «Lunedì sera, con grande impegno, i Carabinieri e i Carabinieri Forestali, io e gli assessori Raffaele Masciotra e Amalia Gennarelli, con alcuni giovani del posto, abbiamo perlustrato tutto il paese alla ricerca dell’animale. Dopo essere stata individuata nelle vicinanze della chiesa di Sant’Antonio, la lupa è stata messa in sicurezza».
Una pattuglia, giunta all’intersezione tra via Castelfidardo e Piazza Cremonese, ha incrociato l’esemplare di lupo che vagava forse in cerca di cibo. I militari, senza esitare, sono scesi dall’automezzo di servizio e, porgendogli del cibo, sono riusciti ad immobilizzarlo senza che nessuno si facesse male. L’animale è stato preso in consegna presso una struttura del Parco nazionale del Matese e, se le condizioni lo consentiranno, sarà liberato in quella zona.
Il primo cittadino assicura che «l’operazione si è svolta in modo rapido, dopo l’episodio delle scorse ore che ha coinvolto una giovane concittadina a cui va tutta la nostra vicinanza. A tal proposito, ringrazio le Forze dell’Ordine per il grande lavoro svolto».
Nulla viene precisato in merito ai due piccoli, i figli della lupa che evidentemente non sono stati interessati alla cattura. Intanto, dalle indiscrezioni circolate, pare che le condizioni cliniche della ragazza non destino particolare preoccupazione. La ferita non è stata grave e opportunamente curata guarirà in poco tempo, resta tuttavia la paura per l’aggressione subita da un animale selvatico.
Proprio il fatto che le ferite non siano state così gravi e profonde, dimostra che l’intento della lupa non era certo quello di predare, cioè di procurarsi cibo, bensì di difendersi da qualche comportamento considerato evidentemente minaccioso. È opportuno ricordare, infatti, che gli animali selvatici non sono oggetti con i quali tentare di giocare e le autorità raccomandano di evitare qualsiasi interazione con gli stessi, perché appunto possono diventare aggressivi nel tentativo di difendere se stessi o i propri piccoli.
Lo stesso sindaco Saia in chiusura aggiunge: «La natura è imprevedibile, dura e al tempo stesso straordinaria. È importante, nei limiti, imparare a convivere con gli altri esseri viventi che la popolano, con la consapevolezza che anche loro hanno un ruolo importante nel preservare l’ecosistema».
Nessun allarmismo, dunque, anche perché la lupa è stata catturata e rimossa. Sarebbe tuttavia opportuno mettere in pratica dei comportamenti responsabili da parte della popolazione residente. Prima e fondamentale regola è quella di non lasciare fonti trofiche, cibo e scarti alimentari, a disposizione degli animali, perché altrimenti si rischia di attirarli dal loro ambiente naturale, il bosco, all’interno del centro abitato.

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