Uno schiaffo in faccia all’Asrem, perché di questo si tratta a ben vedere. Voi ci togliete i servizi, anche quelli salvavita? Bene, noi ci autotassiamo, facciamo una questua e vi regaliamo apparecchiature elettromedicali.
L’iniziativa, che è anche provocatoria, arriva dal comitato Abruzzo e Molise dell’associazione nazionale emodializzati, specificatamente nella persona della segretaria regionale Marina Stoppani e del vicesegretario don Francesco Martino. Con una lettera aperta indirizzata a tutte le associazioni di Agnone, da quelle sportive, al Rotary, alla Protezione civile, e anche al Comune guidato da Daniele Saia, l’associazione in parola lancia una campagna di raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo impianto di biosmosi da regalare e assegnare al centro dialisi di Agnone, praticamente l’unico “reparto” ancora funzionante presso l’ospedale “Caracciolo”.
«Il centro dialisi rischia seriamente la chiusura – denunciano don Martino e Marina Stoppani – perché gli impianti obsoleti di osmosi, che depurano l’acqua per la dialisi, già “riciclati” dal “Veneziale” di Isernia ben otto anni fa, sono arrivati al limite, con continue avarie e mancanza di materiali per la manutenzione, tra l’indifferenza generale praticamente di tutti, nonostante questa associazione, inutilmente, abbia negli ultimi quattro anni ripetutamente segnalato il problema ad Asrem, alla stampa e alle istituzioni».
L’unica struttura funzionante del “Caracciolo”, che si regge in piedi nonostante la ben nota carenza di organico, praticamente con un solo medico onnipresente sui vari turni, ora rischia di collassare perché i macchinari impiegati sono ormai vecchi e malandati. Il rischio per i pazienti in dialisi è piuttosto evidente, lo capirebbe chiunque.
«Il centro dialisi di Agnone, per chi non lo sapesse – continua don Martino –, è uno dei pochi del Molise che recupera risorse da altre regioni per le prestazioni emodialitiche che offre, afferendo ad esso diversi pazienti dal basso Abruzzo: sono state 385 le prestazioni emodialitiche per pazienti extraregionali nel 2024 e saranno, con previsione aggiornata ad oggi, con un tendenziale ad aumento di alcune unità, 465 le prestazioni finali del 2025, con un recupero di risorse calcolato sulla base del tariffario vigente, pari a 92.400 euro nel 2024 e 111.600 euro nel 2025: praticamente il centro ripaga da solo la spesa del medico e di almeno un infermiere. Inoltre – continuano i segretari dell’associazione dializzati –, le linee guida regionali impongono, per il benchmark di cura dei pazienti, almeno il 33 percento delle sedute emodialitiche con la tecniche “On Line Hdf Post” o “Pre”, cosa che risulta impossibile con l’impianto di osmosi attuale, e ciò risulta essere un danno per la salute dei pazienti, costretti a dialisi meno efficaci ed efficienti».
Siamo al paradosso: il centro dialisi che fa mobilità attiva, attraendo pazienti da fuori regione, che viene lasciato in panne dalla miope politica aziendale posta in essere dall’Asrem, al di là delle pacche sulle spalle e delle solite e mai rispettate rassicurazioni.
«Per tutelare tutti i nostri tesserati Aned, che sono oggi 15 stabili, afferenti al centro, tra molisani ed abruzzesi – continuano Martino e Stoppani –, questa associazione, vista la sordità di Asrem ed istituzioni, lancia una campagna per acquistare un nuovo impianto di biosmosi per il centro dialisi di Agnone, dal costo, lavori compresi, pari ad circa 65mila euro, da donare ad Asrem per sostituire il vecchio impianto e garantire la terapia emodialitica ai pazienti di questa zona particolarmente disagiata, contattando l’azienda che già ha in gestione l’impianto da parte di Asrem per semplificare le procedure».
«Nel lanciare la campagna – aggiungono i promotori –, facciamo appello a tutti i cittadini, le associazioni locali, le attività imprenditoriali, le amministrazioni affinché collaborino onde raggiungere immediatamente l’obiettivo, garantire la continuità del servizio, ed impedire che il centro dialisi di Agnone chiuda per la mancata sostituzione dell’impianto».
Uno schiaffo morale a chi poteva e non ha mosso un dito, un sonoro ceffone in pieno viso, spinto dalla forza della disperazione, forse, ma alimentato anche dalla dignità dei pazienti dializzati, che ne hanno da vendere.
«Le donazioni, con causale finalizzata, possono essere indirizzate ad Aned – Comitato regionale Abruzzo-Molise, Unicredit Iban: IT17Q0200815304000103113796 – chiudono Stoppani e don Martino –. Tali donazioni ad Aned Onlus garantiscono una detrazione d’imposta pari al 30 percento per un importo complessivo non superiore a 30mila euro o, in alternativa, una deduzione nel limite del dieci per cento del reddito complessivo dichiarato».
Qualcuno, nel frattempo, può e dovrebbe correre a nascondersi per la vergogna.























