«La battaglia per una sanità di prossimità è una battaglia di civiltà, che richiede impegno istituzionale e unità politica. Ieri il Consiglio regionale d’Abruzzo ha dato un segnale chiaro».
Lo dichiara il consigliere regionale e capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Alessio Monaco, tra l’altro sindaco di Rosello, il paese del Chietino che confina con Agnone, primo firmatario della risoluzione pro “Caracciolo”, insieme al collega Vincenzo Menna, sottoscritta ieri in sede di Commissione anche dal consigliere di maggioranza Francesco Prospero, a conferma della condivisione dell’intero centrodestra e del Patto per l’Abruzzo.
Fumata bianca, dunque, dal Consiglio regionale dell’Abruzzo in merito alla necessità di coordinare forze e interventi finalizzati alla salvaguardia del presidio ospedaliero “San Francesco Caracciolo” di Agnone.
Nella mattinata di ieri, a L’Aquila, si è tenuta la seduta straordinaria della Commissione Sanità del Consiglio regionale dell’Abruzzo, che ha approvato all’unanimità la risoluzione Monaco-Menna per la salvaguardia dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone. «Un segnale forte, bipartisan, che riafferma un principio fondamentale: il diritto alla salute non può conoscere confini», sottolinea, con comprensibile entusiasmo, il consigliere regionale Alessio Monaco.
La notizia, dunque, è che la maggioranza di centrodestra che amministra la Regione Abruzzo ha votato la risoluzione, una convergenza di intenti che è un chiaro segnale politico inviato sia a Roma, al Ministero competente, sia alla struttura commissariale che gestisce la sanità in Molise.
«Il presidio ospedaliero di Agnone svolge da sempre una funzione essenziale per i territori montani e di confine, garantendo cure e assistenza anche a numerosi cittadini abruzzesi, in particolare dell’Alto Vastese e del Sangro – ha sottolineato Alessio Monaco –. È proprio nei territori più fragili e periferici che si misura la tenuta del nostro sistema sanitario. Per questo è indispensabile rafforzare la cooperazione tra Abruzzo e Molise attraverso accordi interregionali efficaci e duraturi».
I famosi “accordi di confine” di cui si parla da decenni senza arrivare a nulla di concreto. «Un ringraziamento particolare è rivolto al sindaco di Agnone e Presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia, e alla sindaca di Castiglione Messer Marino, Silvana Di Palma, per gli interventi precisi e concreti durante l’audizione in Commissione – aggiunge Monaco –. Le loro parole hanno confermato quanto il “Caracciolo” sia centrale per la tenuta sociale e sanitaria di un’intera area montana».
«Ora è il momento di andare avanti: attuare gli impegni, aprire un tavolo stabile con la Regione Molise, coinvolgere il Commissario ad acta e gli assessorati regionali competenti, per dare piena attuazione agli indirizzi contenuti nella risoluzione – chiude il consigliere regionale d’Abruzzo –. È necessario garantire per il “Caracciolo” lo status di ospedale in area particolarmente disagiata. Uno status che va rispettato e rafforzato, non depotenziato».
«Abbiamo voluto attenzionare la Regione Abruzzo sulla situazione dell’ospedale di Agnone – ha commentato al termine dell’audizione in Commissione la sindaca di Castiglione, Silvana Di Palma – un ospedale fondamentale per noi residenti nell’Alto Vastese. Si parla di declassamento e addirittura di chiusura di questo ospedale, mentre noi abbiamo ribadito che si tratta di un ospedale fondamentale per le aree interne, per almeno quindici Comuni del Chietino e del Sangro. L’ospedale di Agnone, il più vicino all’Alto Vastese, è l’unica struttura che può salvare la vita dei residenti nei centri limitrofi dell’Abruzzo».
«La sanità è importante ovunque, ma lo è in particolare nelle aree interne e la nostra è sicuramente un’area interna – le ha fatto eco il sindaco di Agnone, Daniele Saia -. Il diritto alla salute, tutelato dalla Costituzione, non deve essere solo scritto su quella carta, ma deve essere rispettato nei fatti. Il decreto ministeriale 70 prevede gli ospedali di area particolarmente disagiata e per le strutture di confine, come il “Caracciolo”, prevede anche gli accordi interregionali, che però non sono mai stati fatti in Italia. Speriamo che le Regioni Abruzzo e Molise vogliano accettare questa sfida e dare un segnale ai cittadini delle aree interne».

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