«Ho sempre teorizzato che bisogna amministrare per cinque anni e non di più perché altrimenti si perdono gli stimoli e si rischia un appiattimento. Il secondo mandato rappresenta una sorta di accomodamento». Sono le parole di Lorenzo Marcovecchio che in estrema sintesi lascia intendere di non volersi ricandidare alla guida di Palazzo San Francesco tra meno di due anni quando Agnone tornerà al voto per le eleggere il primo cittadino.
Una dichiarazione che ha sollevato la reazione della minoranza, in particolare di Nuovo Sogno Agnonese che con Daniele Saia sottolinea: «Evidentemente Marcovecchio si è reso conto che in questi anni non ha fatto nulla per la nostra città e quindi preferisce farsi da parte come giusto che sia».
Saia, che ricopre il ruolo di consigliere provinciale, respinge inoltre le accuse di un inciucio che ha portato il centrosinistra agnonese a votare il neo presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci sponsorizzato dal centrodestra. «Nessun inciucio né spartizione di poltrone, non ci interessano queste cose, solo un accordo politico con l’unico interlocutore disposto ad ascoltarci – sentenzia Saia -. Per quanto riguarda l’accordo con il presidente Ricci, il centrosinistra non è riuscito ad esprimere una candidatura in Provincia. L’unica cosa che abbiamo potuto fare è stata quella di costruire un rapporto costruttivo con il candidato Alfredo Ricci, cosa che non è stata possibile con lo sfidante Ianiro, sindaco di Frosolone. L’accordo è finalizzato a portare all’attenzione del presidente della Provincia appena eletto le tante criticità che interessano il territorio interno del Molise: la sanità, con l’ospedale in primo piano, la viabilità, le scuole provinciali, l’impoverimento progressivo dei servizi che si traduce in un inarrestabile spopolamento. E mi pare che Ricci, sin dalle prime dichiarazioni da presidente dell’ente provinciale, abbia mostrato attenzione e interesse su questi temi. Un progetto già avviato con le precedenti amministrazioni, che però va meglio concretizzato e sviluppato con questa nuova amministrazione provinciale».
In sostanza Saia conferma e ammette che l’accordo con Ricci c’è stato, ma non sulle poltrone, appunto, come invece insinua Marcovecchio, ma sui programmi a beneficio del territorio interno dell’Alto Molise.
«Tra l’altro, – ancora il consigliere Saia – proprio a quella poltrona da presidente della Provincia ambiva il sindaco Marcovecchio. Alla fine, non capisco per quale motivo, si è tirato indietro. Ha intuito che non avrebbe mai vinto e ha gettato la spugna prima ancora di cominciare a lottare. Agnone e l’Alto Molise sono stati sempre trainanti per l’elezione del presidente della Provincia, sia nel caso di Brasiello sia in quello più recente di Lorenzo Coia».

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