Un segnale forte per la sanità dell’Alto Molise: ieri mattina, nella sala biblioteca dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone, 12 medici hanno firmato un nuovo contratto con l’Asrem, garantendo un immediato potenziamento della struttura. Un risultato importante per un territorio che da anni lotta contro la carenza di personale sanitario, con ripercussioni sui servizi per una popolazione prevalentemente anziana e dislocata in un’area interna e disagiata.
L’accordo riguarda specialisti in diversi ambiti: Giuseppe De Bartolomeo, Domenico Bonofiglio e Italo Marinelli per il reparto di Medicina; Antonio Cerimele, Armando Falasca, Lucio Pastore ed Enrico Caranci per il Pronto soccorso; Franco Paolantonio per l’Anestesia; mentre Daniele Cerimele, Luigino Falsca, Piero Pescetelli e Giuseppe Paolantonio opereranno negli ambulatori di Ortopedia, Cardiologia e Ginecologia.
Molti di loro, già in pensione, hanno scelto di rimettersi in gioco per supportare il presidio sanitario agnonese.
All’evento erano presenti le massime autorità regionali e sanitarie: il presidente della Regione Francesco Roberti, il vicepresidente Andrea Di Lucente, il consigliere delegato alle Politiche sanitarie Roberto Di Pardo, il direttore generale dell’Asrem Giovanni Di Santo e il direttore sanitario dell’Azienda, Bruno Carabellese.
Il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa per la sanità delle aree interne: «L’ospedale di Agnone rappresenta un punto di riferimento fondamentale per l’Alto Molise e anche per le zone limitrofe dell’Abruzzo. Il nostro obiettivo è garantire ai cittadini cure adeguate senza costringerli a spostarsi per chilometri. Con l’ingresso di questi medici e l’attivazione della Tac con mezzo di contrasto, diamo un segnale concreto di attenzione e di rilancio».
Roberti ha poi espresso gratitudine verso i professionisti coinvolti: «Ringrazio di vero cuore questi medici che, con grande spirito di appartenenza, garantiranno prestazioni essenziali all’utenza del territorio. Siamo vicini a un’area particolarmente difficile, dove si registra una popolazione in prevalenza anziana. Si tratta di un passo importantissimo per la sanità pubblica, che copre anche una vasta area del vicino Abruzzo. L’augurio è che questo esperimento possa funzionare ed essere rilanciato anche in altre strutture, in attesa di poter bandire nuovi concorsi».
Anche il vicepresidente della Regione, Andrea Di Lucente, ha evidenziato l’importanza del rafforzamento del personale e ha annunciato nuovi sviluppi: «Il Caracciolo deve tornare ad essere un ospedale pienamente operativo. Stiamo lavorando per riattivare le sale operatorie, che torneranno a funzionare in regime di daysurgery, consentendo interventi chirurgici senza necessità di ricovero prolungato. Inoltre, nei prossimi giorni, incontreremo il professor Franco Ionna, oncologo di origini molisane dell’ospedale Pascale di Napoli, per valutare possibili sinergie».
Nel frattempo, il direttore generale dell’Asrem, Giovanni Di Santo, ha confermato che, grazie ai fondi del Pnrr, arriveranno nuove apparecchiature e verrà attivata la Casa della Comunità, sul modello già realizzato a Venafro. Un segnale di speranza per il territorio, che da anni chiede maggiore attenzione per il diritto alla salute dei suoi cittadini.