Una comunità in festa, un popolo, quello giallorosso, quello del carro dei Giovanotti, in visibilio, per il trionfo – l’ennesimo – alla Carrese di San Martino in Pensilis. Il basso Molise si ferma come ogni 30 aprile e la coincidenza con la domenica, nonostante il meteo incerto e uggioso, ha contribuito all’ennesimo clamoroso successo in termini di partecipazione. Certo, ci fosse stato il sole sarebbe stato tutto più bello, ma l’adrenalina, l’agonismo, la tradizione, la passione, sono elementi caratteristici, tratti distintivi, che trascinano a prescindere. L’avvicinamento alla Corsa dei Carri che apre il trittico molisano, dopo il prologo di Chieuti, era stato senza traumi, nel senso che le regole certe ormai sono affinate e non c’è più il pathos che dal 2015 ha segnato fino allo scorso anno ogni primavera. L’amministrazione comunale Di Matteo si è spesa molto nel corso dei mesi, anche modificando alcuni regolamenti, e predisponendo una serie infinita (o quasi) di atti propedeutici a garantire la sicurezza sotto molteplici aspetti. Non sempre però tutto fila liscio e ieri sul tratturo c’è stato un incidente che è costato la vita a un cavallo dei Giovanotti. Unica nota negativa della giornata. La corsa è proseguita con una lotta per gran parte del tracciato, 8 km la sua lunghezza, piuttosto serrata tra Giovanotti e Giovani, partiti in queste posizioni, visto che si ricalca l’ordine di arrivo della precedente edizione. Solo all’arrivo in paese, lungo un piccolo “strappo”, i buoi giallorossi hanno sferrato l’allungo decisivo, che li ha condotti in trionfo sotto l’arco di Costantinopoli in paese, con la folla che indossava i loro colori impazziti di gioia. Più attardati, invece, i Giovanissimi, preceduti dai biancocelesti, giunti secondi a distanza di sicurezza. La mattinata si era aperta con la celebrazione davanti alla chiesa madre, la benedizione con don Nicola Mattia, davvero in un’atmosfera di festa, con tutto il paese che era diviso tra i colori delle tre associazioni, uno sfolgorio cromatico che diviene ogni anno sempre più bello.
Non sono mancati i rappresentanti istituzionali, come ad esempio il governatore del Molise, Donato Toma, e l’assessore Quintino Pallante, ritratti in compagnia del sindaco Giovanni Di Matteo, della vice Tiziana D’Adderio e del presidente del Consiglio comunale Antonio Zio: «Siamo pronti per vivere tra la gente sammartinese uno degli eventi patrimonio della cultura e delle tradizioni regionali. Fieri di aver ridato slancio alle nostre Carresi», le parole del presidente della Giunta regionale. Una immagine su tutte, quella di Matteo Di Monte “Mattiucc Checchin” 92 anni e Giuseppe Macro 91. La storia dei Carri con 183 anni in due, postata sui social da uno dei fondatori dell’associazione Unione Carresi, Nicola Vitale. Ieri sul gruppo Facebook così era stata presentata la manifestazione: «Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato, Siamo gente di Carrese e oggi i nostri cuori battono all’unisono per San Leo Che vinca il migliore. Viva San Leo e Viva la Carrese di San Martino in Pensilis». Un messaggio che bene spiega la tradizione locale, nel giorno in cui il basso Molise si ferma, o quasi, guardando a questa manifestazione.
La stima organizzativa su cui è stato preparato tutto dagli organizzatori portava almeno 30mila persone lungo tutto il tracciato, che porta dal confine con Campomarino fino al paese. Una stima indispensabile per poter applicare il rigido protocollo di sicurezza, aggiornato dalle circolari del Viminale.
Come sottolinea Nicola Vitale sul gruppo Unione Carresi: «È il gran giorno per me e per i sammartinesi, è il 30 di aprile. Ne sono passati tanti, abbiamo sofferto siamo caduti e ci siamo rialzati perché le nostre ragioni, il nostro diritto di vivere con la nostra identità ha prevalso in tutte le sedi.
È diciamocelo una buona volta “Siamo stati bravissimi oh!” Quando un popolo si muove, quando un popolo vuole difendere le proprie ragioni Vince e noi abbiamo vinto, sì il Popolo delle Carresi ha vinto.
Ha vinto per quei Santi e per il mio Sand Lè ha vinto per l’entusiasmo di quei ragazzi che hanno sfiato ieri, ha vinto per i Buoi e i Cavalli, per i Carrieri e per chi porta addosso l’odore del fieno e della stalla per 365 giorni. Hanno vinto anche chi non si riconosce nella Corsa dei Carri e l’ha osteggiata per quell’animalismo estremo, perché dobbiamo dirlo ci hanno dato una mano a migliorare la Corsa dei Carri e portala verso il Terzo Millennio.
Se non ce ne siamo accorti questa è la Corsa dei Carri del terzo millennio quella che deve rispettare sentimenti e azioni, quella che non ci vedrà correre assieme ai Carri in Paese e al Tratturo in un tutt’uno con i nostri colori non importa come si arrivava l’importante era correre a piedi assieme ai buoi e ai cavalli, come chi a piedi doveva prendere quella fune per indirizzare il Carro sotto al ponte e l’arrivo davanti alla chiesa. La Corsa dei Carri si adegua ai tempi e si migliora ma resta forte il senso di appartenenza di un popolo di quattro comunità che ha sofferto la incomprensione dei sentimenti ma ha saputo dimostrare che Sentimenti e Fede, Identità e Passione vincono e porteranno questa tradizione avanti ancora per mille anni.
Io sto diventando vecchio, mi avvio verso il percorso naturale della vita, ma oggi voglio godere ancora e sarò lì al mio posto su quel Tratturo dove di tempo ne è passato e che è stata via per genti e greggi, ma è stato anche il luogo per il mio lavoro a difesa della identità e della cultura, di quei posti e di quelle chiese che custodiscono i nostri valori di cristiani.
Buona corsa ai tre carri, buona corsa a te che anche se stanco anche se cadi come noi ti rialzi e continui nello scorrere del tempo.
Grazie per la tua benedizione San Leo e guarda benevolo il tuo popolo. Non ricordo tanto entusiasmo, tante macchine e tantissima gioventù. La Gioventù con il loro entusiasmo è l’anima di questa tradizione che si identifica nella devozione popolare ma anche in quel agonismo verso i colori nei quali ci si riconosce. Ci sono cambiamenti anche in questo si è passati dai verbali con i tre Carri sulla sistemazione delle strade, ai verbali di una Commissione tecnica esterna l’importante è non snaturare il senso della Corsa dei Carri e su questo l’attenzione resta e rimane sempre alta specie da parte mia».

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