Finalmente si è concluso l’iter che permetterà di lanciare uno dei prodotti di maggior pregio dell’agricoltura molisana, l’oliva nera di Colletorto. Da qualche giorno, infatti, con la determina dirigenziale 4.120 dell’11 agosto scorso, si è concluso l’iter procedurale regionale al fine dell’iscrizione del “Distretto Rurale oliva “Nera di Colletorto” (Dronc) nell’apposito Elenco Nazionale – L’obiettivo raggiunto ci porta a fare alcune riflessioni, visto anche il periodo estivo. D’estate è consuetudine esporsi al sole e per proteggerci utilizziamo anche un “olio solare”. Prima di comprare un “olio solare” ne valutiamo accuratamente le caratteristiche e siamo tutti orientati a scegliere il migliore per proteggere la nostra pelle da eventuali eritemi o scottature. Facciamo lo stesso per l’olio che quotidianamente ingeriamo? Quando scegliamo un olio con il quale ci nutriamo abbiamo la stessa cura ed attenzione? Scegliamo quello migliore? Sarebbe opportuno farlo perché se «L’uomo è ciò che mangia» come diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, se vogliamo stare bene “pensare bene” dobbiamo mangiare bene. La salute dell’essere umano sta proprio nell’alimentazione. Pochi pensano al miracolo che avviene quando ci alimentiamo, quel cibo che ingeriamo e che, dentro di noi, si trasforma e diventa parte di noi, delle nostre cellule, del nostro sangue, del nostro benessere. Uno degli alimenti è appunto “l’olio Evo”. Possiamo ben immaginare, cosa accade al nostro organismo se viene alimentato con un olio scadente. Ippocrate, medico e antesignano della moderna medicina scientifica, molti anni fa, diceva: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Perché quindi non considerare il cibo come vera medicina naturale? Perché non prenderci cura ed essere responsabili della nostra salute? Partiamo quindi da un olio sano e salutare come l’olio Evo di oliva “Nera di Colletorto” ed analizziamo insieme le sue proprietà non solo nutraceutiche, ma anche i risvolti ambientali e culturali della sua coltivazione, in maniera tale da rendere il tutto fruibile attraverso il Dronc. Nel corso dei secoli, a Colletorto, la coltivazione dell’olivo, oltre a caratterizzare inconfondibilmente il paesaggio ha mantenuto grande importanza nella vita economica e culturale del paese. Su una popolazione di 1.800 abitanti circa, sono presenti 3 frantoi ed una cooperativa olearia con circa 100 soci. Piante secolari di olivi della varietà autoctona “Nera di Colletorto” fanno da cornice al centro abitato e chiunque raggiunga il paese può immediatamente percepirne il fascino, catturato dall’immagine di “splendide chiome argentate scosse dal frequente vento”. Attualmente l’olivicoltura si avvale di tecniche di trasformazione per il raggiungimento di standard qualitativi elevati. La produzione di olive stimata è di circa 30.000 q.li ricavate da circa 120.000 piante con una resa in olio di 4800 quintali circa. La varietà autoctona “Nera di Colletorto” rientra nel disciplinare di produzione dell’olio extravergine d’oliva Dop Molise. Questa produzione oleicola di qualità, che presenta un radicamento territoriale forte e che evoca l’idea di ruralità, di genuinità e di tipicità rappresenta dunque un volano per uno sviluppo equilibrato dell’agricoltura locale anche grazie alla “resistenza” di giovani agricoltori che ostinatamente vogliono ancora credere che un futuro possa esistere per loro e per il paesaggio. Dai grafici elaborati dall’Assam della Regione Marche (riportati in calce), che da anni organizza un concorso sugli oli mono-varietali, si possono verificare tutte le componenti chimico-fisiche dell’olio di questa cultivar e valutarne gli effetti benefici; in particolare salta all’occhio l’eccellente equilibrio degli acidi grassi omega3, omega6 ed omega9 e l’alta percentuale della componente polifenolica che ne fanno un vero alleato della nostra salute. Ricordiamo inoltre che l’olio Evo di “Nera di Colletorto” svolge anche un’azione lenitiva, idratante, protettiva per la pelle donandogli elasticità e brillantezza, quindi un motivo in più per apprezzarlo d’estate. Consapevoli di questo “potenziale” alcuni giovani produttori olivicoli insieme alla Cooperativa San Giovanni Battista (soggetto proponente) coordinati dalla dottoressa Loredana Pietroniro, funzionario Arsarp, e grazie alla sensibilità dell’assessore uscente Nicola Cavaliere che ha normato e regolamentato i Distretti del cibo in Molise, si è arrivati alla conclusione dell’iter procedurale per chiedere il riconoscimento ministeriale del “Distretto Rurale della Oliva Nera di
Colletorto” (Dronc) – D.D. n. 4120 del 11.08.2023 – per la promozione dell’olio ma anche come strumento per veicolare tutte le attività produttive dell’intero territorio di Colletorto per una efficace promozione incentivando il turismo rurale e l’affermazione sul mercato dell’olio monovarietale di oliva “Nera di Colletorto”. Rendersi protagonisti (olivicoltori e frantoiani) nella programmazione del comparto attraverso il “Dronc” affiancando le istituzioni nel mettere in campo azioni per salvaguardare il paesaggio e garantire un reddito adeguato agli olivicoltori è quanto possiamo auspicare per riportare l’olivicoltura al centro di uno sviluppo economico che ha come fine la salvaguardia e la tutela dei paesaggi e dei territori, e, insieme, la valorizzazione delle loro risorse, paesaggistiche, culturali e gastronomiche. L’obiettivo finale, quindi, è quello di contribuire a mantenere integro il paesaggio permettendo ai produttori olivicoli di ricavarne un reddito dignitoso, ma ciò è possibile, anche e soprattutto, se ci sarà la capacità, da parte dei produttori, di cogliere le opportunità offerte dal costituendo Dronc e dare una giusta risposta alla “domanda” di olio Evo , in costante e forte crescita.

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