Un omicidio nel basso Molise è stato consumato quasi al confine con la Puglia, nell’agro di Santa Croce di Magliano più pregiato, quella contrada Melanico che rappresenta il cuore dell’agricoltura fortorina, zona purtroppo che si è macchiata di sangue. Un probabile tentato furto è finito in tragedia, con un bracciante 38enne di nazionalità bulgara, forse residente nella provincia di Foggia, dove esiste una vera e propria enclave proveniente dall’Est, deceduto nel trasporto in ambulanza all’ospedale San Timoteo di Termoli. Gravi le ferite alla testa, procurategli dopo una brutale aggressione, che non gli hanno lasciato scampo. A segnalare la presenza di un uomo che aveva perso molto sangue è stata una telefonata al 112, che ha messo in allarme tutta la macchina investigativa e dei soccorsi. Il corpo riverso a terra del 38enne si trovava all’esterno di una proprietà, la stessa in cui lo straniero aveva provato a portare via attrezzi, questa la ricostruzione alla quale sta lavorando la Procura, che ha torchiato diverse persone, tutte trovate nei pressi, nel primo sopralluogo compiuto dai militari dell’Arma della compagnia di Larino, assieme al Pm Marianna Meo, titolare del fascicolo. Proprio la contestazione è quella di omicidio, al momento senza un preciso sospetto, ma di sicuro non c’è la legittima difesa come possibile attenuante, poiché tutti coloro che sono stati interrogati non avevano segni visibili di colluttazione.
Alacre il lavoro di riscontro e di acquisizione delle deposizioni compiuto dalla notte e fino a tutta la giornata di ieri, con la Procura che ha sequestrato ovviamente la salma e la zona dove è stato rinvenuto il corpo agonizzante, cadavere ricomposto poi all’obitorio del San Timoteo e su cui sarà effettuata l’autopsia. Ma ad essere sentito ci sarebbe stato anche un uomo di Santa Croce di Magliano che sarebbe stato assieme al bulgaro, anche lui interrogato alla caserma di via Rosano. Un incastro delicato, quello di venire a capo del movente di questa aggressione volontaria, unico dato certo in mano alla Procura, assieme al furgone presente sul luogo del pestaggio, anch’esso sequestrato. L’allarme è scattato all’1.40 di ieri. Procura che con la dottoressa Elvira Antonelli, la dottoressa Meo, il nucleo investigativo dell’Arma e i militari frentani, indagano a 360 gradi. Non sono esclusi sviluppi nelle prossime ore, ma per il momento resta l’assoluto riserbo, come ci ha confermato la stessa Antonelli.
Un episodio davvero inquietante, sotto molteplici profili, che fa emergere uno spaccato di violenza. A Santa Croce di Magliano la comunità è rimasta scossa dall’accaduto, la cui notizia si è diffusa solo intorno all’ora di pranzo di ieri, in una realtà dove l’emergenza per i reati predatori aveva minato la tranquillità di famiglie e aziende, ma certo nessuno immaginava mai potesse provocare la morte di un uomo, un 38enne che è stato già identificato e su cui sono avviati anche accertamenti per rivelare eventuali legami all’azienda agricola che avrebbe preso di mira.

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