Era nato nel giorno di Ferragosto del 1986 lo sfortunato Rayco Todorov, il bracciante bulgaro che nella notte tra il 7 e l’8 febbraio smarrendo la via di casa, poiché ebbro, ha trovato la morte. Per questo, stamani, alle 9.30, il 38enne residente a Santa Croce di Magliano, guardiano notturno della zona dove si è consumato il delitto, compare davanti al Gip del tribunale di Larino, che dovrà convalidare il decreto di fermo del Pm emesso nella notte tra sabato e domenica scorsa dalla Procura frentana, a doppia firma del sostituto Marianna Meo e della Procuratrice Elvira Antonelli. Difensori dell’indagato per omicidio (articolo 575 del codice penale) sono il penalista di Torremaggiore Luigi Marinelli e la collega del foro di Larino, Maria Tesi. «Perché cagionava la morte mediante colpi inferti sulla sua persona, in particolare con tre colpi sferrati al cranio con oggetto contundente munito di spigoli», questo l’estratto del fermo di indiziato di delitto.
Provvedimento in cui gli inquirenti ricostruiscono minuziosamente quanto avvenuto dalla tarda serata di mercoledì scorso, sino all’arresto dell’indagato. Al momento dell’arrivo dei militari dell’Arma dei Carabinieri della compagnia frentana sul luogo dove è stato rinvenuto agonizzante Rayco, poiché allertati circa il sospetto di tentati furti in corso, è stato trovato proprio l’indiziato, che era in compagnia di altri suoi congiunti.
Proprio le testimonianze contradditorie rese agli investigatori hanno fatto emergere il quadro accusatorio, poi svelato in seguito a un interrogatorio avvenuto a San Severo, lo scorso 10 febbraio, dove il 38enne santacrocese è stato sentito perché coinvolto in un procedimento parallelo. Circostanza che ha fatto spuntare fuori elementi utili all’azione della Procura larinese. Intanto, sempre a Santa Croce di Magliano, il sindaco Alberto Florio, ha pubblicamente commentato il grave fatto di sangue consumato nel territorio della località da lui amministrata. «Mai avremmo potuto anche solo immaginare, neanche nei peggiori incubi, di assurgere agli onori della cronaca per una simile vicenda, così lontana da noi, dai nostri valori, dal nostro sentire. L’efferato delitto ci ha lasciati attoniti, sgomenti, senza parole, solo con una profonda ed immensa tristezza.
Abbracciamo tutti insieme, affettuosamente e rispettosamente la famiglia del caro Rayco. L’amministrazione comunale, come segno tangibile di vicinanza, aprirà un conto corrente (nei prossimi giorni comunicheremo il numero), per raccogliere fondi per le spese del funerale e del rimpatrio della salma in Bulgaria. Grazie di cuore».

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