Sono trascorsi 12 giorni dall’arresto del 38enne Enio Amorfino, il guardiano di Santa Croce di Magliano finito in carcere a Larino con l’accusa di omicidio del 37enne bracciante bulgaro Rayco Todorov. Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Luigi Marinelli e Maria Tesi, dopo aver valutato congruamente i documenti prodotti dalla Procura frentana, hanno deciso di non ricorrere al tribunale del Riesame di Campobasso. Non sarà impugnata, dunque, l’ordinanza del Gip Federico Scioli, che ha convalidato il fermo del Pm Marianna Meo, con la successiva applicazione della custodia cautelare in carcere. Non soltanto la Procuratrice Elvira Antonelli, le forze dell’ordine che stanno indagando sull’efferata aggressione mortale, e lo stesso sostituto che ha firmato il primo provvedimento di arresto, attendono l’arrivo del Ris, che dovrà chiarire altri aspetti e analizzare le tracce di sangue presenti su alcuni indumenti dell’indagato, lo stesso tandem Marinelli-Tesi vuole che si faccia luce su tutto quanto avvenne tra il 7 e l’8 febbraio in contrada Melanico a Santa Croce di Magliano. «L’aspetto indiziario appare blindato – ci ha riferito l’avvocato Marinelli – ma attendiamo anche delle novità normative, allo stato riteniamo che il quadro indiziario sia da integrare e attendiamo gli sviluppi del Ris».

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