Scade oggi il termine concesso dalla legge, il testo unico sugli enti locali, che permette a un sindaco dimissionario di revocare il proprio atto e ritornare in sella nella pienezza delle sue funzioni. Quante volte nel corso degli anni abbiamo visto compiere questo gesto da primi cittadini che ingaggiarono battaglie interne a maggioranze lacerate, ma stavolta non sarà così, a meno di clamorosi dietrofront che al momento ci sentiamo di escludere. Al capolinea, dunque, l’amministrazione Tomei a Guglionesi. Il sindaco non ritirerà le dimissioni, o meglio non ritirerebbe, concediamogli un’ultima notte di ripensamento eventuale, ma quanto avvenuto dal 12 febbraio in avanti, la sera dell’ultimo Consiglio comunale, terminato con la lettera protocollata in mano al vicesegretario comunale Emanuela Colarelli, prima di un ricovero in Cardiologia all’ospedale San Timoteo di Termoli (e gli accertamenti non sono finiti) lascia impregiudicato l’esito finale. Solo altre botte da orbi, dall’opposizione e dalla maggioranza, il gruppo ristretto che attorno a Tomei gli ha fatto scudo si è definito “Quella che resta”, evidenziando una disgregazione insanabile coi quattro amministratori di Guglionesi nel Cuore, diretti dal regista fuori campo Leo Antonacci, che avrebbero voluto far cadere l’ente nei tempi utili del commissariamento breve e il ritorno alle urne sin dal prossimo turno dell’8 e 9 giugno. Cercavano sponde nella minoranza, ma non le hanno trovate e così si andrà al commissariamento lungo, che verrà decretato immaginiamo lunedì, fino alle comunali 2025. L’amministrazione Tomei vinse le elezioni il 14 e 15 maggio 2023, a conti fatti nemmeno 9 mesi pieni di governo della comunità guglionesana.

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