Dalla piccola comunità bassomolisana al cuore delle politiche sanitarie globali: Raffaella Casolino è oggi il volto di una nuova stagione nella ricerca oncologica internazionale. Oncologa e ricercatrice di fama mondiale, associata onoraria all’Università di Glasgow, da quasi tre anni guida a Ginevra il programma di ricerca e innovazione sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un incarico che l’ha portata a coordinare équipe, governi e partner globali – tra cui IARC/WHO, ESMO e UICC – con un obiettivo preciso: rendere la ricerca clinica più vicina ai pazienti e più equa su scala planetaria. Un risultato che oggi trova eco sia sul portale ufficiale dell’Oms sia su Nature Medicine, dove è stato pubblicato lo studio che porta la sua firma come coordinatrice. «Grazie a chi ha creduto in questa visione, a chi ha camminato con me, da vicino e da lontano, e ai pazienti – che porto sempre nel cuore», ha commentato Casolino dopo l’uscita del lavoro, consapevole di aver messo un tassello decisivo in un contesto internazionale segnato da enormi sfide. La missione è chiara: la ricerca oncologica deve uscire dai confini accademici e raggiungere le persone, ovunque esse vivano. Solo così l’innovazione potrà trasformarsi in benefici reali, riducendo disuguaglianze che oggi condannano milioni di persone a non avere accesso a diagnosi, cure e terapie di ultima generazione. Il rapporto coordinato da Casolino fotografa con precisione le storture attuali. I dati parlano da soli: gli studi clinici sono ancora concentrati nei Paesi ad alto reddito, mentre ben 63 Stati non hanno registrato nemmeno un trial oncologico. Eppure, i tumori che causano più morti nei Paesi a basso e medio reddito – come fegato, cervice uterina e stomaco – restano tra i meno studiati. A pesare è anche l’eccessiva attenzione a nuove molecole farmacologiche, spesso a discapito di pilastri fondamentali dell’oncologia come chirurgia, radioterapia, diagnostica e cure palliative. Un disequilibrio che rischia di rendere sterile la corsa all’innovazione se questa non si traduce in strumenti concreti per chi affronta la malattia. L’analisi, ora disponibile anche in una piattaforma interattiva ad accesso libero con oltre 120.000 studi oncologici censiti nel mondo, offre per la prima volta una mappa completa dello stato della ricerca sul cancro. Una risorsa preziosa non solo per la comunità scientifica, ma anche per governi, istituzioni sanitarie e finanziatori, chiamati a ricalibrare politiche e strategie di investimento. L’iniziativa nasce dall’integrazione tra i Dipartimenti OMS per le Malattie non trasmissibili e la salute mentale e per la Scienza al servizio della salute, ed è parte di un progetto più ampio coordinato dal team Oms sulle tecnologie emergenti e sulle priorità di ricerca. Lo stesso programma include scenari dedicati all’oncologia pediatrica, agli anticorpi monoclonali e alle malattie tropicali neglette che colpiscono i bambini. Con questo lavoro, l’Oms lancia un messaggio forte ai protagonisti della sanità globale: i finanziatori, le aziende farmaceutiche, i ricercatori. Le evidenze raccolte devono servire a: indirizzare meglio gli investimenti nella R&S oncologica, allineare le priorità agli interventi che garantiscono il massimo impatto sulla salute pubblica, rispondere con più efficacia ai bisogni reali delle persone colpite dal cancro, e assicurare che l’accesso all’innovazione non sia privilegio dei Paesi ricchi. Dietro questo sforzo titanico c’è la competenza e la visione di Raffaella Casolino, che oltre a numerose pubblicazioni scientifiche guida anche una commissione internazionale sulla genomica del cancro e sull’oncologia di precisione. Un percorso che unisce la ricerca più avanzata con una costante attenzione al paziente, e che testimonia come un talento partito dal Molise possa avere un ruolo decisivo nel ridisegnare il futuro della lotta contro il cancro. Una storia che rende orgogliosa la sua terra d’origine, Portocannone, e che mostra come anche dalle realtà più piccole possano nascere figure capaci di incidere sulla salute di milioni di persone nel mondo.

























