Un pomeriggio intero per vegliare, nella cerimonia funebre, salutare, accompagnare e benedire la salma del 21enne centauro Donato Campofredano, ieri a Castellara. Colombe bianche in cielo, l’orazione di don Gianfranco Lalli, il coro, la musica e i testi dei Nuovi Orizzonti, l’abbraccio degli amici al feretro e alla famiglia. Guglionesi si è fermata per soffiare in cielo l’anima di un ragazzo benvoluto da tutti. Come per Michele Cesaride a Larino, la folla, enorme, e composta, ha rotto il silenzio solo con interminabili applausi e il fragoroso rombo delle moto, del Guglionesi Riders Motoclub, angeli custodi dell’ultimo viaggio. «Non è possibile che tutto finisca con un incidente – ha affermato il parroco, don Gianfranco – il cuore dell’uomo desidera sicuramente la vita. Ma quanto un dramma entra nella nostra esistenza crescono in noi anche i dubbi, gli interrogativi… magari ce la prendiamo anche con Dio. Ma Dio conosce il cuore dei suoi figli e comprende anche certi sfoghi. Se siamo qui è perché un giovane ha perso la vita a 21 anni questo altare, questa bara, questo libro sono illuminati dal sole. Il Signore Gesù è risorto e ha vinto la morte. Io – ha poi aggiunto – vorrei chiedere a tutti quanti voi di stare dentro questo sentimento. Donato sta dentro la vita vera, anche se ha lasciato quella terrena prematuramente. Oggi bisogna fare uno sforzo… quello di essere contenti, perché se anche Donato non è più fisicamente sulla terra, è dentro la vita vera. È come dire che bisogna generarlo al cielo, cercando di superare la sofferenza e lo strappo che in maniera diversa tutti sentite. Da Katia, al papà, a tutti coloro che lo hanno avuto come un amico caro. In questo momento bisogna fare un atto di generosità per dire noi ti generiamo al cielo e sappiamo che sarai sempre con noi. E tutto questo – afferma il parroco – si vive nella fede. Questa dimensione nuova con Donato è possibile solo nella fede. Tutti noi siamo chiamati a crescere e a fare un salto di qualità come figli di Dio: lasciare che il Cielo entri un po’ di più nei nostri. Allora davvero sentiremo la comunione dei santi, non solo con Donato. Cerchiamo di trovare ristoro in questa celebrazione. donato è libero come sono liberi gli Angeli e i santi».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.