Dopo la delusione suscitata dall’annuncio ufficiale di qualche giorno fa sulla mancata riapertura della seggiovia Colle Del Caprio, la più grande di Campitello, ieri la bella notizia: il collaudo sullo skilift San Nicola è terminato ed è stato messo immediatamente in funzione dai nuovi gestori degli impianti della stazione sciistica matesina, per offrire ai visitatori una possibilità in più oltre alla sciovia La Piana-Lavarelle attiva invece dallo scorso dicembre.
Tanti infatti erano rimasti amareggiati dopo la notifica inoltrata dall’Ansfisa – l’Agenzia nazionale che in sostituzione degli Ustif è ora competente in materia di sicurezza e collaudi degli impianti fissi – a Funivie Molise circa l’impossibilità di eseguire le operazioni necessarie per la riapertura della seggiovia Colle Del Caprio, senza che fosse prima sostituito il cavo portante della struttura. Oggi però un piccolo passo avanti è compiuto, e in alta quota – anche grazie alle nevicate delle ultime ore – qualcuno ha tirato finalmente un primo, strozzato, sospiro di sollievo. Già, perché ovviamente per una stazione sciistica come Campitello non è assolutamente abbastanza. Non sarà di certo il piccolo skilift San Nicola a risollevare le sorti della località montana. Perlomeno però la sua riapertura consentirà ai turisti di alternare due piste, senza doversi necessariamente accontentare soltanto della Lavarelle, almeno per quest’ultimo scampolo di stagione invernale.
La vera notizia, infatti – e lo abbiamo sottolineato più volte su queste pagine –, è l’assurdità che l’impiantistica di un luogo così importante per il turismo invernale regionale, così come di tutto il centro sud del Paese, resti impantanata fino alla fine di febbraio e oltre. Qualcosa di positivo però c’è: dall’arrivo di Fausto Parente al vertice di Funivie Molise, la partecipata regionale che sovrintende proprio alla gestione degli impianti di risalita ce la sta mettendo tutta per salvare il salvabile. Parente infatti ha ereditato, nell’agosto del 2021, una situazione spinosissima, con un bando per la gestione tutto da rifare, un ricorso al Tar appena concluso e l’ombra di un successivo ricorso al Consiglio di Stato – che poi non c’è stato –, e le manutenzioni degli impianti non ancora eseguite. Senza contare poi che per questo motivo ci si è dovuti necessariamente scontrare con le tempistiche utili ai collaudi – laddove possibili – o con qualche portone chiuso in faccia dove evidentemente i margini per garantire la sicurezza degli sciatori non c’erano, come per la Del Caprio.
Che l’impegno del nuovo amministratore unico di Funivie Molise vada nella giusta direzione lo testimoniano in ogni caso i tentativi fatti per provare a garantire una riapertura a pieno regime di tutti gli impianti: non era scontato, vista l’aria che tirava in alta quota poco prima dell’inizio dell’inverno.
Qualcosa si è riuscito a fare, qualcosa no. Non a caso, qualche speranza resta ancora anche per la riapertura dell’altro impianto alto della stazione, la Capo d’Acqua, già collaudata tre settimane fa dal direttore di esercizio e pronta per la ripartenza. Stando alle parole del dottor Parente, mancherebbe solo il benestare dell’ex Ustif, ed è possibile che già domani arrivi qualche novità sul tema.
Insomma, nonostante le enormi difficoltà riscontrate, a breve Campitello potrebbe contare su tre impianti funzionanti. Per la Capo d’Acqua però bisogna aggiungere anche un’altra considerazione: trovandosi a diverse decine di metri di distanza dalla San Nicola e dalla Lavarelle, in direzione Gallinola, senza l’apertura della Del Caprio – che invece si trova in mezzo – potrebbe essere parecchio difficoltoso per gli sciatori arrivare al punto di accesso della seggiovia. Ma staremo a vedere.
Intanto qualcosa in alta quota è tornato a muoversi, così come si è iniziato a mettere qualche tassello anche per il futuro.
«Ci tenevo a precisare che per la Del Caprio – dice infatti Parente –, non ci sarà bisogno di una nuova gara d’appalto per i lavori di manutenzione ventennale. L’affidamento già c’è stato lo scorso novembre, e con la ditta appaltata siamo in contatto affinché si possa approfittare di questo periodo di chiusura dell’impianto per iniziare ad eseguire le operazioni necessarie per garantirne la piena operatività durante la prossima stagione invernale» .
Se questa stagione, infatti, anche se parzialmente, è compromessa proprio a causa di questi avvicendamenti, bisognerà fare anche l’impossibile affinché Campitello non resti ferma al palo anche l’anno prossimo.

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