Ancora tanta paura e preoccupazione sul Matese, stavolta per le sorti di una donna che domenica scorsa, 29 ottobre, è rimasta bloccata sul versante montuoso estremamente impervio, tra i boschi e i burroni di Monte Miletto e Colle Tamburo: per fortuna, però, si è concluso tutto per il meglio e ieri mattina all’alba la 52enne di nazionalità lituana è stata recuperata dopo ore di tensione per la sua salute e dopo una notte trascorsa al buio e al freddo, ma con i soccorritori sempre al suo fianco.
L’allerta è arrivata intorno alle ore 18 di domenica dalla Centrale operativa del 118 e per il recupero della donna si è messa subito in moto la macchina dei soccorsi, dal Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ai Vigili del Fuoco di Isernia e Campobasso, passando per l’elisoccorso campano della base Hems di Napoli e l’equipaggio del 15esimo stormo dell’Aeronautica militare di Pratica di Mare.
Un dispiegamento di forze necessario per estrarre la donna e metterla finalmente in salvo. Una squadra del Cnsas, dopo l’allerta, è partita immediatamente alla volta di Campitello Matese, e da lì i tecnici hanno proseguito a piedi verso la grotta delle Ciaole per poi risalire il versante sud del Matese ricco di canaloni e forre. Dopo circa un’ora e trenta di cammino la donna è stata individuata in un burrone a quota 1750 metri sul livello del mare in cui era scivolata e dove era stata geolocalizzata anche dai Vigili del Fuoco tramite l’utenza del suo telefono cellulare. La 52enne, di origini lituane come detto, nella caduta si è procurata diversi traumi al viso, nonché al braccio e alla gamba destra. Per raggiungere la donna nella profonda insenatura, un tecnico del Soccorso alpino e speleologico si è dovuto calare con corde assistito dai compagni. Raggiunta la donna – raccontano i soccorritori -, le sono state prestate le prime cure, per proteggerla in particolare dall’ipotermia. Sul posto, è stata effettuata anche una valutazione primaria prontamente comunicata alla centrale operativa del 118 con cui i soccorritori – tra cui anche un medico – sono rimasti costantemente in contatto. Sin da subito, è stato chiaro che la donna fosse impossibilitata a muoversi e che necessitava quindi di essere recuperata con una barella, possibilmente con un elicottero, data l’esposizione al rischio di evoluzione sanitaria e alle basse temperature della notte. È stato quindi allertato l’elisoccorso campano dalla base Hems di Napoli che, con a bordo medico rianimatore, infermiere di area critica e un tecnico di elisoccorso del Cnsas, è arrivato sul posto alle 23, nel giro di pochissimi minuti. Dopo diversi tentativi, non è stato possibile effettuare né il recupero della paziente né lo sbarco del personale sanitario per le avverse condizioni meteo e per la morfologia dell’ambiente estremamente impervio. Si è reso necessario quindi anche l’intervento dell’equipaggio del 15esimo stormo dell’Aeronautica militare di Pratica di Mare, che è arrivato sul posto che era passata la mezzanotte. Anche l’equipaggio estremamente addestrato dell’Aeronautica ha riscontrato notevoli difficoltà nel portare a termine l’operazione al verricello: da qui, la necessità di procedere tramite le squadre di terra del Soccorso alpino ad un recupero con barella a monte della parete rocciosa. Un’operazione complessa, che ha consentito però all’elicottero militare – che nel frattempo aveva fatto campo base presso l’elisuperficie della Protezione Civile di Campochiaro – di tornare sul target per effettuare il recupero in cresta. Dopo ore di preoccupazione e dopo tanti sforzi da parte di tutti gli organi intervenuti, la paziente è stata quindi trasferita al centro della Protezione Civile di Campochiaro dove era in attesa una postazione territoriale del 118, con le operazioni che si sono concluse alle 5 del mattino. L’auspicio, ora, è che la donna possa recuperare al meglio dopo il brutto accaduto. Dal Matese, ad ogni modo, l’ennesimo esempio di come sia importante prestare massima attenzione quando si va in montagna, in ogni periodo dell’anno ma a maggior ragione ora, che il sole cala più presto e il freddo mette seriamente a repentaglio la vita di chiunque incappi in qualche incidente. Per fortuna, l’enorme lavoro svolto dagli eroi dei soccorsi ha consentito di scongiurare il peggio, per l’ennesima volta.

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