Si sarebbe finta un’operatrice delle Poste di Sepino, per adescare vittime e spillare soldi con l’espediente dei ristori Covid. Un meccanismo che avrebbero messo in piedi quattro persone, non residenti in Molise, accusate di truffa, con l’aggravante della recidiva. Si tratta – come riporta il quotidiano abruzzese “Il Centro” – di un 23enne brasiliano, di un 24enne di Popoli, di una 40enne di Pescara e di una 33enne di Avezzano.
I fatti risalirebbero a maggio 2023, quando quest’ultima, fingendosi appunto una operatrice delle Poste di Sepino, avrebbe contattato la vittima – di nazionalità svizzera – prospettando falsamente che avrebbe potuto avere accesso ad un ristoro erogato a seguito della pandemia che risultava non essere stato ritirato.
La malcapitata avrebbe quindi seguito tutte le indicazioni fornite telefonicamente e, dopo essersi recata allo sportello Atm delle Poste, avrebbe eseguito sette operazioni da 250 euro l’una destinate a tre diverse carte PostePay, per un importo totale di 1750 euro.
Ma ormai era troppo tardi quando la vittima si è resa conto dell’inganno: a quel punto, non le è rimasto altro che denunciare l’accaduto. Una truffa, come forse era anche immaginabile. Le indagini hanno quindi consentito di risalire agli intestatari delle PostePay e a breve si terrà l’udienza del Gup per la richiesta di rinvio a giudizio: intanto, la posizione della 33enne di Avezzano sarebbe complicata anche da un medesimo procedimento legato a fatti analoghi perpetrati ai danni di una famiglia abruzzese, a cui avrebbe estorto 750 euro.

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