Un’assemblea affollata, tesa, a tratti quasi incontenibile. L’incontro pubblico sul Parco nazionale del Matese, promosso dall’associazione dei commercianti di Bojano Pro.Art, ha registrato martedì 15 aprile una partecipazione straordinaria al Palazzo Colagrosso. Una sala stracolma – con molte persone costrette a restare fuori – e un clima infuocato hanno caratterizzato un appuntamento che si è rivelato uno dei momenti più intensi del dibattito pubblico sul futuro dell’area protetta, e forse uno degli incontri più partecipati e intensi degli ultimi anni.
Presenti per l’occasione ben quattro consiglieri regionali: Stefania Passarelli, Gianluca Cefaratti, Massimo Romano e Angelo Primiani. Con loro anche Fausto Ricci, funzionario della Regione Molise esperto in materia di aree protette, e un folto gruppo di amministratori locali: l’assessore comunale Gianni Marro – figura centrale nell’organizzazione dell’incontro, che ha spiegato tecnicamente le ultime novità dopo il confronto con Ispra in merito alle osservazioni presentate sul perimetro e le norme di salvaguardia – il sindaco Carmine Ruscetta, il presidente della commissione consiliare competente Liberato Gentile, rappresentanti della Giunta e della maggioranza in consiglio comunale, tra cui il presidente Nicola Malatesta, e i consiglieri di minoranza del gruppo “Bojano Civica”.
Nonostante le premesse costruttive, il confronto ha preso presto una piega accesa. Difficile, se non impossibile, per alcuni relatori portare avanti le proprie argomentazioni, in particolare quelle volte a illustrare le potenzialità offerte dall’istituzione del Parco nazionale del Matese. Molte le associazioni favorevoli all’iniziativa – tra cui Legambiente Molise, Falco, Via Micaelica, Molise Avventura, Consulta dei Giovani, Consorzio Con le api, Effervescienze – che purtroppo non hanno potuto dire la propria anche a causa dei toni del dibattito che si sono alzati oltre le aspettative.
La Pro.Art, associazione promotrice dell’assemblea, ha diffuso un messaggio di ringraziamento all’indomani dell’evento, sottolineando la volontà di mantenere un approccio equilibrato e non ideologico: «Ci scusiamo con le tantissime persone che non sono riuscite ad entrare poiché la sala era davvero piena. La nostra assemblea non è mai stata schierata e nasce con l’intento di offrire idee e strumenti per comprendere il complesso tema del Parco. Abbiamo voluto dare spazio a tutte le voci – istituzioni, comitati, associazioni – per garantire un confronto plurale e civile. Vi ringraziamo ancora per la vostra partecipazione, consapevoli che ci ritroveremo intorno alla questione del Parco, che riguarda tutti noi e non lascia indifferente nessuno» – hanno affermato.
Dall’altra parte, forti e articolate le posizioni espresse dai comitati contrari al Parco, come “Matese Libero” e “Allevatori e agricoltori del territorio”, che hanno ribadito i timori già noti: vincoli troppo stringenti, rischi per l’agricoltura e la pastorizia, incerte prospettive per lo sviluppo economico locale.
Una serata intensa, che testimonia come l’istituzione dell’area protetta – pur prevista da una legge nazionale del 2017 – sia ben lontana dal trovare un consenso unanime, almeno sul territorio. Quel che è certo, è che la questione continuerà a tenere banco, vista gli sviluppi recenti che hanno subito una brusca accelerazione dopo che ad ottobre scorso il Tar Lazio ha accolto il ricorso di Italia Nostra e imposto delle tempistiche ben precise per la definizione del perimetro e delle norme di salvaguardia che resteranno in vigore fino all’approvazione del Piano del Parco. Sta di fatto che ogni confronto futuro dovrà necessariamente trovare forme più serene e costruttive per poter far emergere, oltre agli scontri, anche le soluzioni su un tema che è manifestamente divisivo, ma su cui gli amministratori da tempo stanno svolgendo un importante e serratissimo lavoro di concertazione, studio e approfondimento per ridurre al minimo i potenziali risvolti negativi per la popolazione e le categorie maggiormente coinvolte.