Si è improvvisamente riaperto il dibattito sul Parco nazionale del Matese, dopo che nei giorni scorsi si è svolta in Consiglio regionale un’audizione su richiesta dei rappresentanti di comitati e associazioni del territorio in rappresentanza di società civile, allevatori, cacciatori e tartufai.
Occasione durante la quale gli stessi hanno chiesto al governo regionale di proseguire e sostenere la posizione assunta con l’Ordine del giorno approvato lo scorso 29 aprile in merito al Decreto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica con cui sono stati approvati la perimetrazione provvisoria del Parco nazionale del Matese e le norme di salvaguardia. Sul tema, è intervenuto il consigliere del Movimento 5 Stelle, Angelo Primiani: «Occorre fare piena chiarezza per rispetto delle popolazioni coinvolte e per porre un argine alla polemica sterile e strumentale che qualcuno sta cavalcando agitando le acque e generando solo un mare di confusione – ha dichiarato Primiani -. Senza dubbio, bisogna sollecitare una gestione più efficace e strategica della questione: in tal senso, ho depositato una mozione in Consiglio regionale. Ma voglio essere chiaro: sono fortemente preoccupato per l’approccio adottato dalla maggioranza. Per non perdere il proprio bacino elettorale sembra si sia disposti davvero a tutto, anche a illudere i cittadini e a perdere una grande opportunità per il territorio.
La situazione sta assumendo contorni paradossali – prosegue -. Qualcuno continua a far credere che sia possibile fermare il Parco, quando in realtà la partita da giocare ora è quella per migliorare il perimetro e ottenere la sede sul nostro territorio. Partita che il Molise sta rischiando seriamente di perdere, con conseguenze dal punto di vista economico e occupazionale. Non ho mai nascosto la mia opinione sull’argomento: il Parco rappresenta a mio avviso un potenziale volano di sviluppo sostenibile per l’economia e il turismo molisano, un’opportunità di valorizzazione strategica di risorse come i pascoli, le foreste e le riserve idriche. È chiaro, però, che ci siano delle cose da rivedere ad esempio in ordine alla perimetrazione, e se si giocasse di squadra sono convinto che si possa trovare un’apertura di credito presso il Ministero. Quando è che il governo regionale fa valere la propria filiera istituzionale, se non in questi casi? – aggiunge -. È per questo che chiedo un impegno preciso al Presidente della Giunta regionale su due fronti: istituire un tavolo di confronto con i Comuni coinvolti per arrivare a un perimetro definitivo che risponda sia alle esigenze naturalistiche che a quelle socio-economiche del territorio; individuare misure concrete per garantire la ricollocazione dei lavoratori eventualmente interessati dalla perimetrazione del Parco. Penso all’indotto legato a cementificio e cave di Guardiaregia e Campochiaro. Nelle more di questo complesso iter amministrativo, caratterizzato spesso da atteggiamenti ingiustificati da parte delle amministrazioni coinvolte, abbiamo già perso ingenti risorse. Ogni tentativo di frustrare il completamento dell’iter rappresenta un grave pregiudizio per la Regione. Bisognerebbe invece lavorare concretamente per fare in modo che il Molise non perda questa occasione. Il Parco c’è, è realtà, e ora dobbiamo batterci per scongiurare eventuali problematiche e valorizzarlo al meglio. Solo così potremo dire la nostra per ottenere la sede in Molise ed evitare di piangerci addosso nei prossimi anni».