Autovelox sulla Strada statale 17, in territorio di Bojano: non si parla d’altro nel capoluogo matesino, in generale all’ombra del Matese e in altre zone della regione dove l’argomento è tornato di estrema attualità vista l’attivazione avvenuta lo scorso 5 agosto dei due strumenti di controllo della velocità dei mezzi in transito sull’arteria. Non poche le polemiche, con il Partito Comunista dei Lavoratori che ha inoltre chiesto pubblicamente al Prefetto di Campobasso e al Sindaco di Bojano di «annullare la decisione in autotutela o quanto meno di sospenderne l’attuazione sin quando non saranno pubblicate le motivazioni di tale provvedimento, cioè i parametri di legge giustificativi».
Sul tema, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Primo Piano Molise, interviene il consigliere comunale Liberato Gentile, che ha seguito sin dal principio il lungo e complesso iter per l’installazione dei nuovi autovelox.
«L’iter dei rilevatori di velocità nel territorio comunale di Bojano ha una genesi lunghissima, iniziata dal lontano ottobre 2020 ovvero poco dopo l’insediamento della nuova amministrazione e quindi già precedente alla rotatoria realizzata nei pressi dell’ingresso Nord di Bojano, a conferma che un autovelox non si installa in pochi giorni – spiega Gentile -. I dispositivi sono inseriti su un tratto già dotato di autorizzazione prefettizia che è stata oggetto di aggiornamento nel maggio scorso.
Inizialmente era stata prevista l’ubicazione in un tratto alquanto funesto in corrispondenza del ponte sul fiume Biferno ma le distanze da altre intersezioni non ne consentivano il rispetto di tutte le prescrizioni normative.
Un qualsiasi rilevatore di velocità inoltre deve essere vagliato dalla Polizia comunale, oggetto di sopralluogo ed approvazione di Anas e dei componenti organi istituzionali e rispondere alle più aggiornate disposizioni in materia giurisprudenziale – prosegue il consigliere di maggioranza -. La definitiva postazione è collocata sempre lungo la Ss17 nel tratto tra il ponte “Callora” e il bivio di Bojano. Una strada che purtroppo negli anni più volte e tristemente ha rilevato incidenti stradali mortali o con gravi conseguenze per gli automobilisti.
La realizzazione attuale o a brevissima scadenza ormai, di una serie di rotonde dentro e fuori dalla città insieme alla installazione di un sistema di rilevazione della velocità, si instaura in una direzione ben precisa presa dall’amministrazione Ruscetta: quella di migliorare la sicurezza del traffico stradale e costituire un deterrente alla velocità, statisticamente definita come il maggior fattore di rischio per incidenti stradali.
Tra l’altro tale aspetto faceva parte degli impegni assunti in campagna elettorale e come tale andava perseguito – aggiunge -. Purtroppo oggigiorno un autovelox è visto esclusivamente come una strategia per fare cassa da parte dei Comuni. Si dissente da questa attribuzione, perché nel caso di specie si parla di dispositivi dotati di idonea segnaletica e disposti al di fuori dell’abitato urbano ed atti a monitorare il rispetto di limiti di velocità già esistenti e che consentono una percorrenza ed una viabilità accettabili ed in sicurezza senza creazione di disagi alla circolazione bensì miglioramento della relativa sicurezza.
Al limite il problema non è l’autovelox ma la volontà o meno di rispettare il codice della strada.
Poi se vi sarà rilevazione di infrazioni, il relativo ricavo, come previsto dallo stesso codice, sarà utilizzato per il miglioramento di strade urbane, marciapiedi e sistemazione di aree sosta e parcheggi da anni in condizioni tali che richiedono interventi difficili da affrontare per un comune che solo adesso dopo cinque anni di oculata amministrazione sta iniziando a vedere luce in fondo al tunnel».
Sull’intervento del Partito Comunista dei Lavoratori il consigliere glissa: «Io do per assodato che chi tutela i lavoratori per statuto e anche partito preso, si batta per tutelare i loro diritti e la loro incolumità, e non contro uno strumento, nel caso di specie i rilevatori, posto in essere per garantire tali condizioni di sicurezza. In conclusione, il problema è l’autovelox o i cittadini, lavoratori inclusi, che non rispettano i limiti di velocità?».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*