Ha lasciato il carcere l’uomo finito in manette subito dopo la violenta rissa che, nei giorni scorsi, aveva trasformato piazza Roma in teatro di caos e paura. L’accusa nei suoi confronti era pesante: si sarebbe impossessato, anche se solo per pochi secondi, dell’arma di un Carabiniere intervenuto per sedare gli animi. Un episodio che aveva destato clamore e preoccupazione.
Assistito dall’avvocato Paolo Lanese, l’uomo ha sempre respinto ogni addebito, dichiarandosi estraneo ai fatti e sostenendo di essere rimasto vittima di un banale scambio di persona. Una possibilità resa più concreta dal dettaglio che, in mezzo alla ressa, almeno tre uomini indossassero abiti simili.
«La persona arrestata è stata ascoltata dal giudice, ha dato la sua versione dei fatti e ha respinto tutte le accuse – ha dichiarato Lanese a Telemolise -. Ha fornito anche dei dettagli su quello che è accaduto in quel momento, una versione che è stata immediatamente verificata sia dai Carabinieri sia dalla Procura della Repubblica. Di conseguenza è stato immediatamente scarcerato. È probabile che negli attimi concitati della rissa ci sia stato uno scambio di persona perché erano coinvolte molte persone, quindi probabilmente non si è riuscito a capire chi ha compiuto determinate azioni. Sono convinto che grazie alle indicazioni che sono state fornite in sede di interrogatorio, grazie alla visione attenta e immediata di tutti i filmati che sono stati acquisiti al fascicolo, si è potuto capire che il mio cliente non è assolutamente responsabile per i reati che in prima battuta gli sono stati contestati. Lui obiettivamente era presente in quel posto e a quell’ora, ma non si è reso responsabile di quei reati».
Intanto continua il lavoro degli inquirenti sull’episodio e resta da capire come evolveranno le indagini sulla colluttazione.
Secondo le prime ricostruzioni, la rissa sarebbe scoppiata per un banale contrasto legato alla gestione degli spazi davanti ad alcune attività commerciali.
Un conflitto sfociato in violenza, con diverse persone coinvolte e momenti di forte tensione che hanno reso difficile distinguere immediatamente ruoli e responsabilità. Si attendono, in tal senso, comunicazioni ufficiali da parte degli inquirenti che stanno lavorando per fare massima chiarezza sull’accaduto.

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