Il bosco d’autunno, con i suoi colori caldi e il silenzio rotto soltanto dallo scricchiolio delle foglie secche, si è trasformato in teatro di paura, per alcuni istanti. È accaduto lungo la Strada Provinciale 106, nel tratto che collega San Massimo a Campitello, dove due uomini – entrambi frequentatori abituali di quei luoghi e ben avvezzi alle dinamiche della montagna – si erano recati alla ricerca di castagne.
L’escursione ha preso una piega drammatica quando, improvvisamente, un branco di sette cani – intenti a seguire un gregge di pecore, a quanto riferiscono i due in assenza del pastore – ha circondato gli escursionisti, mostrando atteggiamenti minacciosi e scatenando momenti di autentico terrore.
La situazione, raccontano i protagonisti, è stata critica. Solo l’istinto e l’esperienza hanno permesso ai due di gestire l’emergenza: con movimenti calcolati e senza cedere al panico, sono riusciti progressivamente ad allontanare gli animali. Un’operazione delicata, durata diversi minuti che sono sembrati interminabili, durante i quali hanno riportato alcune escoriazioni dovuti a qualche caduta inevitabile nelle fasi più concitate del confronto ravvicinato.
«Siamo stati fortunati – racconta uno dei due uomini, ancora scosso dall’accaduto -. Penso a cosa sarebbe potuto succedere se al nostro posto ci fosse stata una famiglia con dei bambini. Sarebbe stata una tragedia. Quei cani erano determinati, aggressivi. Non è un episodio da sottovalutare».
Le ferite riportate, per fortuna, non hanno richiesto interventi sanitari, ma l’episodio solleva interrogativi sulla sicurezza, visto che l’area tra San Massimo e Campitello è tradizionalmente molto frequentata, soprattutto in questo periodo dell’anno quando i boschi richiamano appassionati di trekking e di prodotti del sottobosco.

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