La prospettiva della paventata chiusura dell’asilo Amatuzio ha scosso le coscienze e ora le famiglie passano dalle parole ai fatti. Nei giorni scorsi è partita una petizione popolare indirizzata alla Reverenda Madre delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico: un appello accorato perché la congregazione non abbandoni Bojano e continui a garantire il servizio educativo che da decenni rappresenta un punto di riferimento per intere generazioni di bambini matesini.
L’iniziativa ha raccolto rapidamente centinaia di adesioni, testimonianza di quanto l’Istituto sia radicato nel tessuto sociale della città. Genitori, nonni, ex alunni e semplici cittadini stanno sottoscrivendo il documento con una determinazione che va oltre la semplice difesa di un servizio scolastico.
«Siamo pronti a fare qualsiasi cosa pur di non perdere questo presidio» – affermano alcune mamme coinvolte nella mobilitazione – «L’Amatuzio non è solo una scuola, è la nostra storia, il luogo dove abbiamo studiato noi stessi da bambini».
La petizione sottolinea il legame indissolubile tra l’Istituto e la comunità, richiamando la visione filantropica di Francesco Amatuzio e l’impegno secolare delle religiose nell’educazione dei più piccoli. Le famiglie chiedono alle suore di non lasciare Bojano in questo momento difficile, ricordando come negli anni le Discepole di Gesù Eucaristico abbiano rappresentato un baluardo di continuità educativa e valori condivisi.
Dietro le firme si legge anche la preoccupazione per le ricadute concrete che la chiusura comporterebbe. Decine di nuclei familiari si troverebbero costretti a riorganizzare completamente la gestione dei figli, cercando posto in altre strutture, con inevitabili complicazioni logistiche e lavorative. Senza contare la perdita di quel clima di familiarità e fiducia che caratterizza l’ambiente dell’Amatuzio, dove molti bambini trovano una vera e propria seconda casa.
La raccolta firme rappresenta anche un tentativo di dialogo con la congregazione, nella speranza che si possano individuare soluzioni alternative alla chiusura, pur nella consapevolezza che la crisi delle vocazioni e la carenza di personale costituiscono dei nodi strutturali difficili da sciogliere.
L’apertura prevista del nuovo asilo pubblico tra via Barcellona e via Veneto – ancora in fase di ultimazione – non placa gli animi: molti bojanesi vogliono che l’Amatuzio continui a esistere, indipendentemente dalla disponibilità di strutture alternative.
Il tempo stringe e le famiglie lo sanno bene. Tra pochi mesi inizieranno le iscrizioni per il prossimo anno scolastico e la questione dovrà trovare una risposta definitiva. Intanto la petizione continua a circolare, raccogliendo nuove adesioni e alimentando la speranza che il cancello di via Amatuzio non si chiuda per sempre davanti ai bambini più piccoli. Perché quello che c’è in gioco non è solo il destino di una scuola ma anche la capacità di una comunità di difendere i propri presidi sociali e la propria identità.


























