Mentre i sindaci dei comuni affilano le armi e si preparano all’assemblea pubblica, in programma domani a Ripalimosani, l’Ufficio scolastico regionale ha stabilito gli accorpamenti per l’Istituto Comprensivo Alighieri, la cui autonomia è stata soppressa dal provvedimento della Regione.
La sede di Oratino (che conta 52 alunni) finisce sotto la dirigenza dell’Istituto Colozza di Campobasso, mentre alla Montini vengono accorpate le sedi di Ripalimosani e Campolieto, per un totale di 189 alunni. Le scuole di Petrella Tifernina, Montagano, Matrice e Lucito (247 alunni) faranno invece parte dell’istituto comprensivo D’Ovidio di Campobasso, mentre la sede di Limosano (57 alunni) sarà ‘diretta’ dall’Istituto Barone di Baranello.
Il sindaco di Ripalimosani, il primo ad annunciare il ricorso al Tar, intanto evidenzia come gli sforzi dell’amministrazione per ammodernare e rendere sicure le scuole del paese siano stati vanificati dalla decisione di Palazzo D’Aimmo.
«Sono terminati i lavori di sostituzione degli infissi alla scuola dell’infanzia – annuncia Marco Gianpaolo – lavori che seguono anche quelli sul tetto realizzati nel 2021 ed il tutto grazie a fondi ministeriali dei quali è stato destinatario il comune.
Nonostante il ‘provvedimento-pugnalata’ del Consiglio regionale in merito al dimensionamento scolastico, quest’Amministrazione continua a credere ed investire su una scuola più sicura, più funzionale e al passo con i tempi. Solo investendo (e non tagliando!) sulla scuola nei piccoli centri si può garantire un futuro ai nostri piccoli territori!
In tal senso ricordo l’incontro che si terrà sabato 13 gennaio alle ore 17 presso il convento San Pier Celestino V di Ripalimosani nel quale verrà illustrato quanto accaduto e le azioni che verranno intraprese».
I sindaci contestano la mancanza di criteri e motivazioni oggettive nella scelta della Regione: «Si potrebbe capire l’eliminazione di un plesso con poche cifre senza speranze di crescita – ha dichiarato a più riprese il Giampaolo a nome di tutti i firmatari – ma stiamo parlando di un Istituto comprensivo composto da nove plessi appartenenti alle aree interne, che dovrebbero essere preservate con convinzione e determinazione. Un’area che registra un incremento demografico superiore alla media. Com’è stato possibile perseguire una simile scelta? Un taglio privo di ogni ragione che ha permesso di salvare due scuole, una di Termoli e l’altra di Venafro.
Il dimensionamento scolastico è sui tavoli istituzionali da tempo: ieri (giovedì, ndr) la svolta inattesa – ha aggiunto il sindaco Giampaolo – il 22 dicembre scorso, con delibera n. 359/2023, la Giunta regionale del Molise sanciva le linee guida per il dimensionamento della rete scolastica con indicazioni fondate sui principi ministeriali e sulle esigenze del territorio. In base a queste linee guida si sono pronunciate sia la Provincia sia l’Ufficio Scolastico il Consiglio regionale ha deciso, stravolgendo ciò che la stessa Giunta regionale aveva deliberato. E in nessuno step, in alcun modo, era stato mai citato l’istituto comprensivo di Ripalimosani: giustamente, perché ha numeri e standard tali da non subire dimensionamento. Quella che è caduta sulle nostre teste è un’azione inaccettabile, di fronte alla quale ci muoveremo con tutti gli strumenti legali a nostra disposizione».
Si è espressa con grande rammarico anche la dirigente scolastica dell’Istituto Alighieri Rita Massaro. «Le aree interne sono oggetto di grande attenzione da parte della scuola, che resta l’unico presidio istituzionale aggregativo, educativo e culturale per tanti territori soggetti ad isolamento – ha spiegato la dottoressa Massaro – Stiamo lavorando per arginare la dispersione scolastica e la povertà educativa, puntando sulla valorizzazione delle identità locali. Questa scelta rende d’improvviso vano ogni nostro sforzo, andando contro le indicazioni ministeriali e soprattutto contro il benessere delle comunità, a danno dei nostri bambini e dei nostri ragazzi».
«L’auspicio è che simili azioni legislative – concludono i sindaci coinvolti – non trovino, oggi e in futuro, ragione di esistere. A tutela delle nostre comunità, che con fatica e grande passione cerchiamo di rappresentare ogni giorno».

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