CAMPOBASSO. Presentato in anteprima mercoledì 3 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia, il cortometraggio “In Re Minore” è un’opera fortemente simbolica e coinvolgente, prodotta dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e da Inthel Film, che si inserisce nel panorama delle iniziative di sensibilizzazione e di promozione della cultura della sicurezza e dell’impegno civile. La proiezione, avvenuta fuori concorso al Venice Production Bridge presso l’Hotel Excelsior, rappresenta un momento di grande prestigio e di visibilità nazionale e internazionale, con la presenza di personalità di spicco quali il capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Bruno Vespa e Gianni Letta. Il film, scritto e diretto dai registi e vigili del fuoco Antonio Maria Castaldo e Gianluca Grazini, si articola come un viaggio nel cuore delle emergenze umane e sociali, ambientato nel contesto del terremoto dell’Abruzzo del 2009. La narrazione si apre con un giornalista, interpretato da Antonio Rocco, inviato speciale durante quella drammatica calamità naturale, che cerca di raccontare, con voce ferma e umana, le storie di chi ha perso tutto e di chi si è rimesso in piedi grazie alla solidarietà e all’operato dei soccorritori. È in questa cornice che si inserisce il talento e la sensibilità di Rocco, che da anni coniuga la passione per la recitazione con un forte impegno civico.
Quanta campobassanità porti con te nella tua carriera di attore? A questa domanda, Antonio Rocco risponde in anteprima a Primo Piano Molise: «Vado fiero di essere di Campobasso. E tutti i miei compagni d’accademia lo sanno. Quando molti non avevano mai sentito parlare di Campobasso io dicevo: ma come no? La città di Robert De Niro! E poi mi mettevo a spiegare il fatto dei bisnonni di De Niro a Ferrazzano e che Ferrazzano è praticamente attaccato a Campobasso, un modo come un altro per far ricordare la città. Anche ai provini dico sempre che sono di Campobasso e poi chiedo sempre se sanno dov’è per rompere il ghiacchio. Lo stanno imparando per fortuna. Ma sai scherzare, fare ironia è sempre un buon modo per far ricordare le cose. Ma scherzi a parte, di solito, quando sono provini importanti e ci sono persone di un certo calibro, lo sanno devo dire. Credo lo sappiano anche a Malta dov’è Campobasso ora, o per lo meno sanno che esiste».
Classe 1984, Antonio Rocco, nato è cresciuto a Campobasso, si è affermato nel panorama cinematografico e televisivo internazionale grazie alla versatilità e alla capacità di interpretare ruoli di grande spessore. La sua carriera si è sviluppata in modo vario, passando da ruoli storici come Filippo Brunelleschi per la BBC a interpretazioni religiose come Gesù Cristo, fino a ruoli da caratterista in produzioni di rilievo come “I Medici” e “I Delitti del Barlume”. La sua presenza sul set non è mai casuale: è un attore che incarna un forte senso di responsabilità civile, come dimostra la sua partecipazione a progetti di sensibilizzazione e la sua volontà di portare sullo schermo tematiche di grande impatto sociale. Il suo percorso artistico è ricco di sfumature e di esperienze che hanno contribuito a forgiare il suo stile. Dopo il liceo scientifico “Romita”, nel 2004 si è trasferito a Firenze per iscriversi a un corso di recitazione tenuto da Sergio Ciulli, figura rispettata nel mondo del cinema e collaboratore di Fellini. È stato in quell’ambiente che ha scoperto la magia del cinema, comprendendo come un film fosse composto da centinaia di inquadrature collegate tra loro da trucchi di regia e montaggio invisibili all’occhio dello spettatore, ma fondamentali per creare un’unica storia fluida e coinvolgente. Successivamente trasferitosi a Ferrara, nel 2007 si laurea in Tecnologo della Comunicazione Audiovisiva e Multimediale. Da lì, inizia a lavorare come montatore e a creare showreel per attori emergenti, affinando le proprie competenze in un settore che ama e conosce profondamente. La sua carriera ha preso un’accelerata significativa grazie a vari laboratori e opportunità di formazione, tra cui un corso di recitazione americana a Roma, grazie a una borsa di studio dell’IMAIE, e un laboratorio di sceneggiatura con la Scuola Holden di Torino. Ma è stato il 2007 l’anno che ha segnato l’inizio di un’intensa attività teatrale e cinematografica nel Molise, la sua regione natale. Partecipa a uno spettacolo di Ugo Ciarfeo, interpretando il gonfaloniere del clan in “Le nozze di Halil”, una rappresentazione con influenze arbëreshë, che portò in tournée in tutta la regione. Questi primi passi nel mondo dello spettacolo sono stati fondamentali per rafforzare il suo legame con le tradizioni e la cultura locale, che porta sempre nel cuore anche quando si confronta con il palcoscenico internazionale. Il suo talento e la sua determinazione sono stati riconosciuti anche a livello internazionale. Oltre alla carriera artistica, Antonio Rocco è un esempio di come la passione possa andare di pari passo con l’impegno civico. La partecipazione a “In Re Minore” rappresenta per lui un ulteriore passo in questa direzione, portando sullo schermo un ruolo che si fa portavoce di valori umani e sociali. Un attore che, pur con alle spalle un percorso di formazione e di successi, non perde di vista il suo obiettivo principale: usare la propria arte come strumento di riflessione e di speranza.
Il cortometraggio “In Re Minore” non è solo un’opera di intrattenimento, ma un messaggio di resilienza e di rinascita, che si inserisce nel contesto delle commemorazioni e delle riflessioni sul terremoto dell’Abruzzo. La sua presentazione a Venezia rappresenta un’occasione unica per mettere in luce il valore della solidarietà e del coraggio, e per celebrare il talento di un attore e artista che ha fatto della sua terra e dei suoi valori un punto di forza.
MCG


























