Un anniversario che fonda le sue radici nella storia economica e sociale d’Italia. Giovedì 30 ottobre, presso il centro congressi La Nuvola di Roma, Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti hanno celebrato i 150 anni del risparmio postale.
Una doppia ricorrenza, coincisa con i 150 anni dalla nascita dei Libretti di risparmio postale e i 100 dei buoni fruttiferi postali. Strumenti che hanno accompagnato e sostenuto la crescita economica italiana, divenendo i pilastri della cultura del risparmio nazionale e che hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione per il nostro Paese. Le risorse raccolte negli anni sono state investite da Cassa Depositi e Prestiti in infrastrutture, opere pubbliche e progetti di sviluppo che hanno accompagnato il boom economico italiano nel secondo dopoguerra.
Presenti alla cerimonia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti; il ministro delle Imprese e del Made in Italy Aldolfo Urso; i presidenti di CDP e Poste Italiane, Giovanni Gorno Tempini e Silvia Maria Rovere; l’amministratore delegato di CDP, Dario Scannapieco; l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante; il direttore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco e oltre 200 sindaci da tutta Italia.
Tra i sindaci molisani erano presenti Gianfranco Paolucci (Macchia Valfortore, presidente Anci Molise); Antonio Tomassone (Pietracatella); Giuseppe Puchetti (Larino, presidente della Provincia di Campobasso); Daniele Saia (Agnone, presidente della Provincia di Isernia); Simona Valente (Campochiaro); Giovanni Galli (Salcito); Sabrina Lallitto (Casacalenda); Corrado Zara (San Felice del Molise).
In un Paese caratterizzato da un tessuto urbano complesso e dallo spopolamento dei piccoli centri, la presenza degli uffici postali in tutto il territorio garantisce un accesso universale ai servizi di risparmio. Infine la funzione sociale del risparmio postale, che si manifesta nella capacità di includere fasce di popolazione che potrebbero essere escluse da altri canali finanziari.
Oggi sono circa 27 milioni i sottoscrittori di buoni e libretti postali, per un ammontare complessivo che al 30 giugno 2025 ha raggiunto i 320 miliardi di euro.
In un Paese che conta circa 59 milioni di abitanti significa che un italiano su due è cliente dei servizi finanziari di Poste Italiane. Tra le 132 filiali distribuite sul territorio nazionale, la più ricca per i depositi sui libretti è risultata Bari (oltre tre miliardi di euro), seguita da Lecce, Roma 4 Est, Salerno, Napoli 3 Est. Una classifica del risparmio postale che nei primi 15 posti vede solo tre città del nord Italia (Treviso, Padova e Venezia) mentre le altre sono distribuite nel centro sud dello stivale. Una tendenza che si conferma anche nella classifica relativa ai buoni fruttiferi, con al primo posto Avellino.
Il Molise è la prima regione in Italia per quanto concerne il rapporto tra abitanti e risparmio postale (rapporto libretti/ residenti 112%, rapporto buoni/residenti 209%). Nella nostra regione la somma di libretti postali attivi e buoni fruttiferi sottoscritti sfiora quota un milione (323mila libretti e 602mila buoni fruttiferi). Statisticamente questi numeri dimostrano come ogni cittadino molisano è titolare di oltre un libretto e ha sottoscritto oltre due buoni fruttiferi. Il Molise, inoltre, insieme alla Calabria, è l’unica regione italiana in cui il numero dei libretti postali attivi supera il numero degli abitanti. Anche il corrispettivo dato economico è un fattore di assoluto rilievo. Al 31 dicembre 2024, tra buoni postali e libretti di risparmio, i molisani detengono complessivamente nel loro portafoglio di circa 4,7 miliardi di euro (3 miliardi e 660 milioni in buoni fruttiferi e 1 miliardo e 30 milioni sui libretti di risparmio). Su base provinciale, il rapporto è particolarmente significativo nella provincia di Isernia, dove su una popolazione di circa 79mila abitanti sono attivi 98mila libretti (124%) e sottoscritti 220mila buoni postali (280%). La provincia di Isernia è la prima in Italia dunque nel rapporto tra residenti e buoni postali e la seconda nel rapporto tra residenti e libretti (dopo Avellino).
Nella provincia di Campobasso, per i 209mila residenti sono attivi 225mila libretti (108%) e sottoscritti 382mila buoni postali (183%).
La provincia del capoluogo di regione è la quinta in Italia sia nel rapporto tra abitanti e buoni postali (dopo Isernia, Avellino, Benevento e Potenza) sia nel rapporto tra abitanti e libretti (dopo Avellino, Isernia, Vibo Valentia e Benevento).
Con la raccolta del risparmio postale Cassa Depositi e Prestiti ha potuto finanziare, solo per fare alcuni esempi, la bonifica delle campagne alla fine del diciannovesimo secolo; la ricostruzione di Messina e Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908; la costruzione della Ferrovia Maremmana; l’ampliamento della rete telefonica, ferroviaria e la costruzione di autostrade; l’acquedotto pugliese; la ricostruzione del Palazzo delle Esposizioni a Roma; contribuire alla ricostruzione dopo le grandi emergenze, come ad esempio il disastro del Vajont, l’alluvione di Firenze del 1966 e il terremoto del Belice nel 1968.
«La Costituzione incoraggia e tutela ogni forma di risparmio, perciò Cdp e Poste sono agenti della Costituzione, esempio di capacità di allineamento alle sfide della società contemporanea e alle attese del Paese, il loro partenariato ha dinanzi a sé la continuazione di un percorso che contribuisca all’ammodernamento e alla connessione internazionale dell’Italia, la Repubblica vi è riconoscente per il vostro impegno – ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tuttora 27 milioni di cittadini sottoscrivono buoni o libretti postali, per un risparmio che mobilita risorse per il bene comune. Capillarità e innovazione contrassegnano positivamente il servizio reso ai risparmiatori, grazie alla rete dei servizi garantiti anche in centri minori. Sottolineo l’importanza fondamentale di questo aspetto. Non estraneo a questo risultato il progetto Polis, a fronte del fenomeno di desertificazione bancaria nel nostro Paese. Oggi come ieri, ieri per l’Italia che nasceva nel fervore del rinnovamento gli sportelli degli uffici postali educavano e consentivano l’accesso al risparmio in luoghi e a ceti che puntavano ad uscire dall’emarginazione sociale. Il libretto di risparmio postale era emblema e custode dei sogni degli italiani. Nella costruzione di ogni nazione si mescolano genio e creatività delle sue genti, oltre alla visione degli uomini di Stato capaci di dar vita ad infrastrutture destinate a sostenere l’organizzazione e la vita di una comunità», ha chiosato il capo dello Stato.
«Siamo molto orgogliosi di celebrare i 150 anni dei libretti postali e il centenario dei buoni fruttiferi che, nel corso di questi anni, hanno accompagnato la storia del nostro Paese e degli italiani – ha dichiarato la presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere –. Il risparmio postale rappresenta da sempre una voce molto importante dell’economia nazionale, un volano fondamentale per lo sviluppo del Paese».
«Oggi celebriamo una partnership storica, tra Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane, tra le istituzioni e i cittadini italiani che negli anni hanno affidato a CDP il proprio risparmio perché fosse salvaguardato, ma anche perché si trasformasse in crescita tangibile per le persone, le comunità, i territori», ha chiosato il presidente di CDP, Giovanni Gorno Tempini.
Enrico Fazio

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