È stata una vera e propria odissea quella vissuta da Alessandra Ruberto, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Molise, che si è trovata coinvolta in una truffa telefonica architettata ad hoc. La donna, forte dei suoi 42 anni, due lauree, un master e di un’inguaribile curiosità verso l’animo umano, è riuscita a sfuggire a un raggiro che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
A rendere noto l’accaduto è stata la stessa Ruberto, attraverso un post sui social, nel quale ha voluto avvisare e sensibilizzare altre potenziali vittime. La sua esperienza dimostra quanto siano raffinate le tecniche di inganno usate dai truffatori, che non si limitano più a semplici truffe di ingenuità, ma si avvalgono di strategie psicologiche e tecniche di manipolazione.
La vicenda ha avuto inizio quando Ruberto ha ricevuto un messaggio tramite il sistema Infocert, che le comunicava l’imminente emissione di bonifici sospetti sul suo conto corrente. In breve, i truffatori si sono fatti passare per rappresentanti della Questura di Campobasso, insinuando il timore di un infiltrato nella sua filiale bancaria e di un imminente furto di denaro.
«Mi hanno detto che il mio conto stava per essere svuotato e che avrei dovuto recarmi subito in banca, sotto la supervisione di un ‘vicequestore’ al telefono – racconta Ruberto – Mi hanno anche detto che la Questura di Campobasso mi avrebbe contattata. Dopo pochi minuti, infatti, sono stata chiamata dalla Questura, che mi ha chiesto di recarmi in banca con loro al telefono».
Il panico ha preso il sopravvento: la paura di perdere i risparmi, l’ansia di un’azione in tempo reale, e la sensazione di essere sotto pressione hanno rischiato di far crollare la donna. Tuttavia, grazie all’istinto e a un secondo telefono, Ruberto ha deciso di verificare la situazione con le autorità. La conferma è arrivata in breve: non era in contatto con nessun vice questore e il tentativo di truffa era stato smascherato in tempo.
Dopo circa un’ora di tensione, telefonate a polizia postale, 112 e questura, e con la mente ancora sconvolta, Ruberto è riuscita a uscire indenne da una situazione potenzialmente pericolosa.
Un messaggio forte, quello di Ruberto, che decide di informare e condividere quest’esperienza per evitare che altri cadano nel tranello. La consapevolezza e un pizzico di diffidenza sono le armi più potenti contro le truffe moderne.


























