Tristezza e sconcerto in paese per la perdita della giovane Sara Di Vita e di sua madre, Antonella Di Ielsi, morte a distanza di poche ore all’ospedale Cardarelli di Campobasso. Una tragedia quella della famiglia Di Vita che ha sconvolto la comunità e l’intero Molise.
«Erano due splendide persone», queste le parole del sindaco di Pietracatella, Antonio Tomassone, raggiunto ieri mattina.
«Sembra un incubo dal quale tutti ci vorremo svegliare», commenta amaramente. Il risveglio, in effetti, è stato triste e amaro in paese. Tutti conoscevano Sara, 15enne e studentessa del Liceo Classico Mario Pagano di Campobasso.
«Una ragazza veramente piena di vita», dice commosso il primo cittadino. Le persone incontrate a Pietracatella parlano di una famiglia perbene, unita e di grandi lavoratori. Antonella Di Ielsi, la mamma di Sara, aveva 50 anni ed era commercialista. Lavorava con il marito Gianni Di Vita, ex sindaco di Pietracatella. «Una mamma che purtroppo non c’è più», chiosa il sindaco, «una persona splendida – ribadisce – che si adoperava per tutta la comunità. Sarà una mancanza veramente grande per tutti noi. La comunità si è rinchiusa nel silenzio e nella vicinanza massima alla famiglia. Sicuramente verrà proclamato il lutto cittadino in questi giorni così tristi».
Una famiglia devastata dal dolore, dimezzata. Il capofamiglia, Gianni, in queste ore è all’istituto nazionale malattie infettive di Roma Lazzaro Spallanzani. «La famiglia lo ha sentito, – spiega il sindaco di Pietracatella – è in terapia intensiva ma è vigile e sta bene e di questo siamo contenti. Anche l’altra figlia della coppia è in osservazione allo Spallanzani ma non ha manifestato sintomi».
«Gianni è stato un buon amministratore – commentano alcuni cittadini incontrati per strada, – la sua famiglia è benvoluta. Due figlie bravissime e altrettanto la moglie, una vera professionista. Una situazione inspiegabile – sottolineano con amarezza, – una vera e propria disgrazia. La cosa più importante adesso è il silenzio e il rispetto per il dolore dei familiari, poi arriverà il momento di accertare le responsabilità». NG

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*