Il nuovo anno scolastico è ripreso nell’incertezza, stavolta non legata alla pandemia (o quantomeno, in misura minore), ma alla crisi energetica in atto. Si parla di modifiche sostanziali agli orari di lezione, con la proposta della settimana corta a scuola finalizzata al risparmio: l’autunno e soprattutto l’inverno preoccupano molto dal punto di vista del dispendio di energia elettrica e gas per soddisfare la necessità di illuminazione e riscaldamento.
Del resto i prezzi dell’energia impongono scelte finalizzate al razionamento per provare a risparmiare il più possibile e in questo contesto l’introduzione della settimana corta potrebbe essere una soluzione praticabile. In alternativa, si pensa alla possibilità di ridurre le lezioni a 50 minuti.
A Campobasso – dove i termosifoni, secondo il nuovo piano del ministro Cingolani, potranno essere accesi con due settimane di ‘ritardo’ rispetto allo scorso anno, vale a dire l’8 novembre – gli istituti stanno viaggiando in ordine sparso. C’è chi ha scelto di fare lezione fino al venerdì: è il caso del Pertini- Montini- Cuoco che da ieri ha avviato la sperimentazione della settimana corta per gli studenti del Biotecnologico e del Linguistico. I ragazzi dunque avranno due giorni liberi, recuperando le ore del sabato durante la settimana. Una decisione che sta dividendo non solo Campobasso e il Molise, ma tutta Italia. Sarà un argomento con cui si dovrà confrontare anche il prossimo governo e il prossimo ministero, non appena si sarà insediato.

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