La rissa scoppiata lunedì in viale Marconi ha riacceso i riflettori sull’emergenza che da anni vivono i residenti e i commercianti del centro storico. Sebbene l’episodio non abbia avuto conseguenze gravi – lievi ferite al volto per un uomo di origini straniere – chi vive nel borgo antico lamenta una situazione di totale abbandono dall’amministrazione e chiede maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine, soprattutto negli orari notturni. «Il centro storico è ormai preda di atti di vandalismo e piccoli furti – racconta una commerciante – un lontano ricordo dal cuore pulsante della città che era un tempo». A farsi portavoce del malcontento è ancora una volta Mario Annuario, il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo San Giorgio, che ha più volte sollecitato interventi all’amministrazione comunale.
Ora sul caso – su cui stanno indagando le forze dell’ordine – interviene anche Aldo Di Giacomo, presidente dell’associazione Cultura e solidarietà.
«La rissa tra giovani extracomunitari a Campobasso, con l’uso di un coltello, dovrebbe accendere l’attenzione su un fenomeno – quello delle risse, delle baby gang, degli atti di teppismo – che si ripetono, periodicamente, nel capoluogo molisano». Così Aldo Di Giacomo, che si occupa tra l’altro di monitorare la situazione del disagio giovanile con l’obiettivo di proporre azioni ed iniziative culturali e sociali per prevenirlo. «In questa occasione (e non è la prima volta) – aggiunge – sono coinvolti giovani extracomunitari e pertanto è richiesta una riflessione sulle condizioni di vita e di integrazione in città dei giovani provenienti in gran parte da Paesi nordafricani. Sono in particolare le istituzioni che si occupano dell’accoglienza a doversi interrogare su quanto è accaduto e a predisporre, coinvolgendo le associazioni e il volontariato della città, progetti per favorire l’integrazione. Si pensi che al 30 giugno scorso il Molise ospita 218 minori (di cui 7 ragazze) non accompagnati arrivati in Italia con gli sbarchi clandestini. Campobasso – continua Di Giacomo – non è mai stata immune da fenomeni di devianza minorile che rappresentano sempre un rischio per la popolazione. Sarebbe utile che l’ennesimo episodio non venga derubricato a “fatto imprevedibile” con le sottovalutazioni che sinora si sono registrate».

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