Mentre i vertici regionali della coalizione ‘ragionano’ sul candidato da schierare alle imminenti amministrative, ad accendere la campagna elettorale ci pensa il centrodestra di Palazzo san Giorgio. Clima infuocato ieri mattina nel corso del Consiglio monotematico sulla gestione della Sea, seduta richiesta dai gruppi di Lega, Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia, Forza Italia e gruppo misto.
Nel mirino di Tramontano, Annuario, Colagiovanni, Fasolino, Esposito e Passarelli la gestione della società che, secondo gli esponenti di opposizione, è elusivamente nelle mani dell’amministratore unico Stefania Tomaro pur trattandosi di una partecipata al 100% del Comune di Campobasso. Un’amministrazione, dunque, che avrebbe ‘rinunciato’ ai suoi doveri di controllo e indirizzo politico.
«La Sea rappresenta il patrimonio più importante di Campobasso per il servizio che svolge in città – sottolinea il capogruppo della Lega Tramontano – e ci preme ringraziare il personale che lavora con grandi sacrifici e spesso non riesce ad affrontare tutte le criticità dei questa città , per colpa di un’organizzazione deficitaria da parte della Sea. Ma la cosa più grave che vogliamo segnalare è lo scollamento, che mai c’era stato prima, tra la partecipata e l’amministrazione comunale che ne dovrebbe indicare gli indirizzi gestionali e operativi. La Sea è di fatto diventata una macchina privatistica – l’accusa -. Pur essendo al 100% a partecipazione pubblica, il Comune di Campobasso non solo non ha vigilato sulle azioni della Sea, ma ha dato, attraverso una modifica statutaria che è passata sotto silenzio, la possibilità che venisse meno il cosiddetto controllo analogo. Quello che doveva diventare, stando agli annunci dei 5 Stelle in campagna elettorale, un palazzo di vetro, ora è invece una caverna, poiché il Consiglio è stato totalmente esautorato dalla verifica delle attività delle partecipate». L’esponente della Lega critica anche la gestione del servizio di raccolta differenziata: «La Tari è aumentata, è un dato innegabile. Lo slogan ‘chi meno inquina meno paga’ è stato completamente smentito. La raccolta differenziata diventa un valore economico per la Sea, ad esempio più di 250mila euro di utili non sono stati spalmati per diminuire la tariffa della tari, sono stati invece accantonati, se conto noi in modo fittizio, per aumentare il valore di contrattazione bancaria della società che dovrebbe avere come unico obiettivo quello di dare decoro e pulizia alla città e fornire un servizio ai nostri cittadini che decoro, pagano più di 7 milioni per la gestione dei rifiuti. Queste sono tutte risorse dei cittadini di Campobasso e di questi soldi bisogna rendere conto».
Duro anche il commento di Colagiovanni sulla scelta dell’ex sindaco (sua la decisione di introdurre la figura dell’amministratore unico a scapito del Cda) «L’amministratore unico è stata un’idea di Roberto Gravina e oggi, l’amministratore unico, risponde ancora a Roberto Gravina e non all’amministrazione. E questo è un problema. Non c’è stata una governance politica amministrativa di questa maggioranza – sottolinea».
Non solo, il capogruppo dei popolari per l’Italia evidenzia che «il piano industriale approvato nel 2022 non ha avuto una trattativa sindacale. Inoltre la Sea ha bandito una serie di concorsi nei prossimi mesi, nonostante i 5 stelle, quando erano all’opposizione, ci hanno sempre accusato di fare procedure concorsuale a scadenza di mandato e in campagna elettorale».
Per il capogruppo di Forza Italia Domenico Esposito «a distanza di cinque anni, con un amministratore delegato scelto da questa maggioranza, questa città è più sporca, più disorganizzata e più tassata.
Abbiamo registrato negli ultimi mesi del malcontento da parte dei cittadini che hanno lamentato, in alcune zone della città , la mancanza del servizio di spiazzamento. E mi ricollego alla decisione di spostare un’unità lavorativa al settore spazzamento all’Urp. Lo spazzamento in questa città è completamente azzerato, il centro storico è nel degrado.
L’aumento di capitale della Sea – conclude – doveva portare una maggiore comunicazione all’esterno e l’ascolto della gente. Ascolto che non è avvenuto».