L’appello disperato arriva direttamente dai genitori dei piccoli affetti da gravi disabilità, che da più di due settimane non ricevono le cure riabilitative. Terapie indispensabili per aiutare i bambini a compiere anche i più piccoli gesti quotidiani. Sono circa 25 i pazienti che almeno due volte a settimana si recavano al centro Sanstefar, unico centro convenzionato del Molise, per avvalersi della specialista in neuropsicomotricità. Ebbene, alla dottoressa non è stato rinnovato il contratto e la struttura non è riuscita tempestivamente a sostituirla. Si tratta, secondo quanto riferito dal direttore del Sanstefar ai genitori, di una figura professionale introvabile sul territorio. I cittadini però non demordono e lanciano un accorato appello affinché venga coperto al più presto il posto vacante. «Mio figlio è non vedente e ci sono altri bambini con disabilità psicomotoria e altri gravi problemi – racconta una mamma, Fabiola Innamorato – Da più di quindici giorni ai bambini sono state sospese le terapie e dai vertici dell’azienda non giungono notizie rassicuranti. Dicono che la situazione potrebbe rimanere irrisolta per mesi o addirittura anni. Non possiamo più aspettare altro tempo perché non sappiamo nemmeno dove trasferirli. Siamo disperati, i nostri figli necessitano di cure specialistiche. Qualcuno deve aiutarci a risolvere questa drammatica situazione. L’unico centro convenzionato più vicino si trova a Morcone – evidenzia la signora – ma molti di noi non possono affrontare tre volte a settimana un viaggio in auto. L’unica soluzione qui in regione è un centro privato, con costi insostenibili per molti di noi».
Del caso si sta occupando anche dell’Azienda Sanitaria regionale del Molise che, seppur non abbia titolarità nella gestione dei contratti dei medici del centro Sanstefar, ha acceso i riflettori sulla vicenda già settimane fa, quando sono stati sospesi i trattamenti domiciliari a nove pazienti.
«Da tempo l’Asrem, ancor prima che tali disagi avessero rilevanza mediatica, si stava adoperando per garantire il proseguo del programma riabilitativo. Purtroppo, la struttura San Stef.A.R – ha spiegato il dg Giovanni Di Santo – che aveva in carico i medesimi pazienti ha improvvisamente interrotto il servizio, con motivazioni che sono al vaglio della nostra area legale. Anche in questo caso non è accettabile il ritardo che ha visto gli utenti restare per mesi senza assistenza. Ancora una volta – ha aggiunto Di Santo – emerge la necessità di maggiori controlli, di una migliore sinergia tra i diversi comparti e di una puntuale organizzazione, affinché le criticità della nostra sanità si riducano sempre di più. Stiamo, per questo, conducendo un lavoro incessante e frenetico al fine di migliorare i servizi e di rendere sempre più attrattive le strutture pubbliche. Personalmente, porterò avanti, in maniera rispettosa, attenta e comprensiva, qualsiasi istanza, cercando di svolgere una azione rigorosa, determinata ed incisiva, nel rispetto morale delle regole, per garantire agli utenti certezza, sicurezza e qualità delle cure».
Il dg ha garantito che avvierà subito una verifica anche su questa ulteriore vicenda, evidenziando che l’azienda è pronta, se necessario, alla diffida e a rivedere le prestazioni in convenzione.
«In ogni caso – ha concluso Di Santo – sento di dover ringraziare chiunque abbia segnalato, e continuerà a farlo, situazioni irregolari o ‘violazioni’ di diritti. Solo in questo modo si potranno scardinare certe realtà intervenendo con decisione dove necessario. E a tal proposito stiamo organizzando il nostro Ufficio Relazioni con il Pubblico. Nel contempo, per qualsiasi esigenza e per una più tempestiva risoluzione dei casi, è possibile far riferimento all’indirizzo mail urp@asrem.molise.it . Di fatto, per quanto possibile, abbiamo cercato di giungere a delle risoluzioni e garantisco che l’intera Direzione Strategica ASReM continuerà a percorrere questa strada».

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