Il passo indietro di Quintino Pallante ha rimesso tutto in discussione nel centrodestra. Oltre al rebus sul nome del candidato sindaco, non è più così scontato che la casella di Campobasso spetti a Fratelli d’Italia. Nello scacchiere nazionale, infatti, ci sono 29 capoluoghi di provincia (di cui sei regionali) chiamati alle urne l’8 e 9 giugno e non è escluso che il partito della Meloni, dopo il forfait del presidente del Consiglio regionale, considerato il ‘cavallo vincente’, possa puntare su altre città, concedendo Campobasso agli altri partiti della coalizione. A farsi avanti, già da alcuni giorni, sono stati i Popolari per l’Italia che hanno lanciato Salvatore Colagiovanni come leader della colazione, ma ora potrebbe rivendicare il vertice di Palazzo San Giorgio anche la Lega. Si resta comunque ancora nel campo delle ipotesi, visto che neppure ieri, dal tavolo dei coordinatori, è emersa qualche novità significativa.
Dopo la visita della premier Meloni, nel pomeriggio si sono riuniti i leader dei partiti Claudio Lotito (Forza Italia), Filoteo di Sandro (Fratelli d’Italia), Michele Marone (Lega), Teresio Di Pietro (Udc), Vincenzo Niro (Popolari per l’Italia) e Luigi Zappone (Noi Moderati).
Un incontro interlocutorio dove, per il momento, nessun partito ha ufficializzato nomi, ma si è ribadita la necessita di correre uniti per evitare lo spauracchio del ballottaggio che già cinque anni fa è costata la vittoria al centrodestra. Dunque, prima il programma e successivamente il candidato. Il tavolo è stato aggiornato alla settimana prossima – venerdì 5 aprile – data in cui il centrodestra potrebbe chiudere il cerchio a dare il via alla campagna elettorale per Palazzo San Giorgio.

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