Le tensioni emerse nel corso del monotematico sulla riorganizzazione della macrostruttura sembrano ormai superate. Ora la giunta di Palazzo San Giorgio, civici compresi, appare invece compatta nella ‘battaglia’ sul Piano sociale regionale. Nelle ultime ore l’esecutivo Forte ha infatti approvato una delibera – sulla scia di quanto stabilito anche nell’odg bipartisan – per ‘invitare’ Palazzo Vitale al confronto, senza escludere i sindaci nella elaborazione del piano. Sotto ‘accusa’ c’è la consigliera regionale delegata alle Politiche sociali Stefania Passarelli: «nonostante l’intenzione dichiarata di adottare un metodo concertativo, i presidenti dei Comitati dei sindaci degli Ats – si legge nel documento – sono stati convocati dall’assessore regionale Gianluca Cefaratti solo in una fase iniziale, mentre, con il subentro della consigliera delegata Stefania Passarelli, il confronto con tali rappresentanti è stato interrotto.
A seguito delle sollecitazioni da parte di alcuni sindaci dei Comuni capofila degli attuali Ats, la Regione ha convocato una riunione informativa in data 24 gennaio 2025, aperta a tutti i sindaci, nel corso quale – ricorda la giunta – è stata annunciata l’intenzione di uniformare il numero degli Ats ai distretti sociosanitari e ai Centri per l’Impiego, riducendone il numero a tre, suscitando ampie contestazioni da parte dei sindaci, i quali hanno denunciato il mancato coinvolgimento e la violazione delle procedure di consultazione e concertazione previste dalla normativa vigente».
Per la squadra Forte dunque «la riforma degli Ambiti Territoriali Sociali, così come delineata nella bozza del nuovo Piano Sociale Regionale, presenta profili di criticità in ordine alla sua legittimità, alla sua sostenibilità organizzativa e alla sua compatibilità con le esigenze del territorio. Inoltre la metodologia adottata per la predisposizione del nuovo Piano sociale regionale non può prescindere da una fase preliminare e strutturata di consultazione, concertazione e coprogettazione, atta a garantire il pieno coinvolgimento degli enti locali e dei soggetti direttamente interessati. Ed anche eventuali modifiche all’assetto organizzativo degli ATS devono essere il frutto di un processo di confronto istituzionale aperto e trasparente, in ottemperanza ai principi sanciti dalla normativa vigente». Per questo la giunta Forte ha chiesto ufficialmente al presidente Roberti e al Consiglio regionale di formulare voti al affinché «sia mantenuto l’attuale assetto organizzativo di governance degli Ambiti Sociali, salvo una eventuale revisione che sia frutto di un ampio processo concertativo con tutti i Sindaci dei Comuni della Regione Molise; ogni proposta di riordino degli ATS sia sottoposta a un preventivo confronto con gli enti locali, mediante la convocazione di tavoli di concertazione formali e strutturati, anche attraverso il coinvolgimento dei Presidenti dei Comitati dei Sindaci degli ATS; sia garantita la continuità operativa e amministrativa degli attuali ATS fino alla piena adozione di un nuovo assetto, evitando interruzioni o disfunzioni nei servizi alla cittadinanza; si adotti un modello di governance territoriale basato sul principio di sussidiarietà, in grado di valorizzare il ruolo delle Amministrazioni Locali quali soggetti primari nella programmazione e gestione degli interventi sociali; si assicuri un efficace coordinamento tra le politiche sociali, sanitarie e del lavoro, nel rispetto delle specificità territoriali e delle esigenze locali si promuova un modello di riforma sostenibile, efficace ed equo, rispettoso della normativa vigente e dei principi di partecipazione democratica e istituzionale».
Inoltre Palazzo San Giorgio ribadisce «la necessità di un processo di programmazione condiviso, volto a tutelare la qualità e la continuità dei servizi sociali sul territorio, nell’interesse primario delle comunità locali e nel rispetto dei principi di legalità, efficienza e buon andamento dell’azione amministrativa».

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