Questa mattina inizierà in Senato la discussione sul Ddl sicurezza. Una disegno di legge che ieri è finito al centro dei lavori di Palazzo San Giorgio grazie ad una mozione presentata come primo firmatario da Bartolomeo Terzano di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha aperto il suo intervento in aula citando il Presidente Mattarella.
Terzano ha sottolineato come fenomeni autoritari stiano prendendo il sopravvento in alcuni Paesi, travisando i valori di democrazia e libertà. Ha inoltre evidenziato segnali preoccupanti nel panorama ecologista, sociale e politico, come l’inquinamento, la riduzione dei diritti di cittadinanza e l’arroganza politica.
«Il Ddl Sicurezza criminalizza il dissenso ecologico e sociale, colpendo chi lotta per diritti fondamentali come il lavoro, la casa e la salute» ha dichiarato il consigliere di maggioranza, esprimendo preoccupazione per l’articolo 31 del DDL, che obbliga università ed enti di ricerca a
collaborare con i servizi segreti, violando il diritto alla privacy e trasformando le università in spazi di sorveglianza.
Durante il suo discorso, Terzano ha sottolineato l’urgenza di riflettere sulle difficoltà dei migranti climatici e di guerra, troppo spesso criminalizzati anziché accolti. Ha denunciato la repressione sistematica delle lotte sociali, ambientaliste e pacifiste, invitando all’unità e alla solidarietà per fermare la deriva autoritaria.
Sulla stessa linea anche gli interventi dell’assessore Giose Trivisonno, della consigliera dem Maria Concetta Fimiani che ha sottolineato come «l’inasprimento esasperato di alcune situazioni non porterà sicuramente al superamento del problema, ad esempio in materia di occupazione abusiva. Il semplice sospetto di una occupazione, senza che venga accertata da un giudice, farà scattare lo sfratto da parte di un agente di polizia, armato per altro. Non c’è certezza sull’accertamento del reato – ha spiegato Fimiani – questo è gravissimo».
Anche il capogruppo 5 Stelle Luca Praitano, per altro appartenente alle forze dell’ordine, si è detto contrario ad una misura «che non fa altro che inasprire le pene ma senza avere soluzioni concrete sulla sicurezza. Si tratta di una marchetta elettorale, quando non si è capaci di trovare delle risorse per aumentare la sicurezza, come ad esempio aumentare gli organici delle forze dell’ordine, allora si inaspriscono le norme perché non costa nulla.
Contrari alla mozione i consiglieri di centrodestra, in particolare modo il gruppo di Fratelli d’Italia: «È fondamentale chiarire che l’intento del Ddl sicurezza non è in alcun modo quello di limitare il diritto di dissenso, un principio irrinunciabile delle democrazie moderne, ma piuttosto di fornire un quadro normativo più rigoroso e mirato per garantire la sicurezza collettiva e l’ordine pubblico.
Quando durante manifestazioni pubbliche ed in luoghi pubblici vediamo scene di violenza che si concretizzano in atti vandalici contro persone e cose, sia pubbliche che private, gli autori di questi atteggiamenti criminosi vanno puniti senza se e senza ma. Il disegno di legge mira a fare chiarezza, anzi a garantire i diritti, quelli veri, quelli delle persone che hanno sudato per mettere su un’attività commerciale, un negozio e che per colpa di quattro “imbecilli”, se lo vedono distrutto.
Il Ddl 1660 si inserisce in un contesto normativo volto a rispondere a crescenti esigenze di sicurezza pubblica e protezione dei diritti fondamentali. Pur essendo stato oggetto di critiche, il disegno di legge non intende limitare la democrazia o i diritti civili, ma piuttosto mira a garantire che la sicurezza della collettività venga tutelata senza compromettere i principi costituzionali. È fondamentale che il dibattito sul D.D.L. 1660 sia affrontato con un approccio equilibrato, che riconosca la necessità di misure di sicurezza adeguate senza sacrificare i diritti civili e politici».
La mozione è stata approvata a maggioranza (14 voti a favore, 10 contrari e 9 assenti) ed impegna la sindaca Marialuisa Forte e la sua giunta a intraprendere iniziative urgenti, anche in collaborazione con altri Comuni e in sede Anci, contro l’approvazione del Ddl Sicurezza.
Il Presidente del Consiglio ora dovrà trasmettere il documento votato questa mattina al Governo e ai gruppi parlamentari. L’invito alla sindaca Forte invece è quello di intraprendere iniziative contro l’approvazione del provvedimento “repressione” in Senato. La stessa sindaca ha rimarcato anche ieri in aula che il ruolo di un amministratore non può essere quello dello sceriffo. «La sicurezza deriva da una politica integrata che non passa solo dalla repressione, ma soprattutto dalla prevenzione e dal potenziamento dei presidi sociali ed educativi, dalla rigenerazione urbana e da misure contro l’emergenza abitativa. Non c’è sicurezza senza giustizia sociale, e in questa nostra Italia democratica vanno rispettati i diritti di tutti. Per questa ragione – ha annunciato Forte – nella prossima seduta vogliamo dare un segnale importante, ovvero approvare la modifica del regolamento sulla cittadinanza onoraria di Campobasso che sarà concessa a tutti i minori stranieri nati qui. Un atto simbolico che va nella direzione del riconoscimento dello ius soli».

























