Rispediscono al mittente le accuse di ‘inciuci’ ribadendo quanto già dichiarato nel corso del Consiglio della discordia: il voto favorevole al rendiconto 2024 è frutto di «un impegno preso con gli elettori che ci hanno scelti per amministrare e fare il bene della città». L’area moderata di centrodestra a Palazzo San Giorgio, dopo un weekend infuocato tra polemiche social e attacchi da parte dei colleghi meloniani della coalizione, torna a spiegare i motivi della condivisione del documento contabile dalla maggioranza Forte.
Domenico Esposito e Nicola Cefaratti (FI), Salvatore Colagiovanni (Popolari), Gianluca Maroncelli e Pietro Montanaro (Noi Moderati) e Giovanni Di Giorgio (Udc) ieri mattina hanno incontrato la stampa sia per gettare acqua sul fuoco, negando possibili spaccature nel centrodestra, ma soprattutto per rivendicare il loro operato.
«Il centrodestra, sia l’area moderata, sia la Lega, sia Fratelli d’Italia, ha proposto degli odg concreti che sono stati approvati dalla maggioranza,- ha sottolineato Cefaratti- se da questi documenti verranno fuori dei provvedimenti di giunta e degli impegni di spesa allora vorrà dire che abbiamo fatto una scelta corretta dal punto di vista amministrativo. Se poi tutto ciò non dovesse avvenire allora vorrà dire che la nostra fiducia è stata malriposta».
«Noi abbiamo votato un documento tecnico – ha spiegato Di Giorgio – non il bilancio con cui si programma. Nel rendiconto, del resto, sono emerse delle somme non indifferenti (2,4 milioni di euro) che possono essere spesi per il bene della città. In questi mesi abbiamo chiesto consigli monotematici e proposto numerosi odg e abbiamo semplicemente rimarcato come possono essere investite quelle risorse. Non abbiamo tradito il centrodestra abbiamo invece chiesto un impegno di spesa per interventi che erano nel nostro programma. Ottenere questo risultato, da amministratori, è un successo, il resto sono chiacchiere».
Sulla stessa linea Maroncelli «Noi rappresentiamo gli elettori di centrodestra, non c’è alcuna forma di apparentamento, la maggioranza aveva già i numeri per approvare il rendiconto. Noi, con la massima trasparenza, ci siamo posti un unico obiettivo, quello di proporre soluzioni per i campobassani».
Eppure la nota ufficiale diffusa dai consiglieri di Fratelli d’Italia lascia poco spazio all’immaginazione e muove accuse ben precise: «Nella speranza che prossimamente le competenti autorità di giustizia amministrativa possano ripristinare la corretta espressione del voto popolare, il gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia continuerà, nel pieno rispetto del mandato ricevuto dai cittadini, a fare opposizione a questo centrosinistra inconcludente, senza “inciuci”, accordi sottobanco e scambi di favore». Oltre a FdI anche De Benedittis ha votato contro, ma senza esprimere giudizi di sorta sulla decisione dei colleghi di coalizione. A rincarare la dose ci ha invece pensato il coordinatore regionale Filoteo Di Sandro invocando il ritorno alle urne e parlando di tradimento.
«Di quale inciucio parlano? – ha incalzato Colagiovanni – per l’approvazione del rendiconto servivano 17 voti, che la maggioranza Forte aveva già anche senza di noi. Non siamo e non saremo la stampella del centrosinistra e siamo pronti a sfidarlo alle prossime amministrative. Ci accusano perché su un avanzo di bilancio di 2 milioni e mezzo abbiamo preferito fare degli ordini del giorno per la città. Forse il problema è che i nostri sono stati votati – la stoccata a Pilone, Annuario e Di Claudio – e quelli del FdI no». Colagiovanni ricorda come anche nelle precedenti amministrazioni parte della minoranza ha contribuito ad approvare i bilanci e sferra un altro attacco: «Non c’è nessuna spaccatura, forse c’erano spaccature durante la campagna elettorale o forse quelli che oggi ci accusano sono gli stessi che stanno tentando una fuga in avanti per accaparrarsi la fascia tricolore. Io di certo non mi faccio manovrare da una parte della maggioranza che ha cercato più volte di parlare col centrodestra (il riferimento velato a Pino Ruta, ndr)
Io devo dare risposte solo ai miei elettori non ai potenti di turno che poi durante le elezioni spariscono, quindi evitiamo le polemiche che non fanno bene al centrodestra. Nessuno dei miei entrerà in giunta, le nomine della Sea non ci interessano».
«Noi seduti saldamente tra i banchi dell’opposizione – ha poi concluso Esposito – ma un’opposizione alle cose che non funzionano, io non ho chiesto nessun voto dicendo che avrei fatti la guerra, io ho chiesto voti ai campobassani perché voglio amministrare per migliorare la nostra città. Non ci sono inciuci, certo, questa consiliatura è partita con un inciucio (il passaggio di Varra e Madonna in maggioranza, ndr) ma non siamo stati noi i protagonisti.
Noi siamo coerenti rispetto a quanto abbiamo sempre detto: proposte anteposte alle proteste. Se qualcuno è in attesa del responso del Tar pensando di poter giocare d’anticipo non è un nostro problema. Il centrodestra in Molise è forte e coeso».
mdu